Terapia Chirurgica Parodontale: Che cos’è.

Indice

La Parodontite 

Nei precedenti articoli abbiamo parlato della Parodontite, una malattia cronica multifattoriale di origine batterica.

 

Se da un lato i batteri hanno una funzione imprescindibile per lo sviluppo della patologia, d’altro canto anche la suscettibilità individuale del soggetto ed i suoi comportamenti hanno una forte incidenza sullo sviluppo della malattia stessa.

 

Uno dei criteri fondamentali nel determinare la Parodontite è il controllo dei fattori di rischio, nello specifico mi riferisco:

  • Controllo della placca batterica.Nella placca sono contenuti per l’appunto i batteri.Idealmente l’indice di placca deve essere sotto al 20%. Quando parlo di indice di placca mi collego a quel dato fondamentale attraverso il quale il Parodontologo professionista raccoglie sulla superficie di ogni elemento dentale la placca visibile e ne fa una percentuale. Questo valore, che come ti ho anticipato deve essere sotto al 20%, rappresenta lo stato di controllo dell’infezione sopra-gengivale.
  • Indice di sanguinamento: attraverso una sonda millimetrata parodontale inserita all’interno del solco gengivale si va a valutare se la gengiva sanguina o meno. Tale dato deve essere inferiore al 10% ed esprime il valore del controllo della salute sotto-gengivale.

 

I due indici descritti sono fondamentali, ma ne esiste un terzo altresì determinante: quello della profondità del solco gengivale.

 

Anche in questo caso è necessario l’intervento della sonda parodontale  che viene inserita all’interno del solco stesso :

  • Fino a 4 mm si parla di solco gengivale
  • Dai 5 mm in poi si parla di tasca gengivale

 

Vi sono infine altri elementi che vanno ad incidere sullo sviluppo della patologia e sono:

  • Fattori comportamentali: come il fumo di sigaretta, l’inadeguata igiene orale, un’alimentazione povera di frutta e verdura, una vita sedentaria..
  • Fattori sistemici: il diabete, lo stress o altre malattie che vanno ad alterare la risposta infiammatoria.

Come  aver capito, l’obiettivo principale è rappresentato dal controllo dei fattori di rischio.
In primo luogo mediante una terapia comportamentale ed istruttiva  sull’astensione dal fumo, l’adozione di stili di vita sani e sul controllo di placca attraverso un corretto utilizzo dello spazzolino e del filo interdentale o scovolino.

 

In secondo luogo attraverso il controllo della placca e del sanguinamento.
Questo obiettivo si ottiene con un lavoro sinergico ambulatoriale, dove viene rimossa la placca e il tartaro sopra e sottogengivale e con il controllo di placca domiciliare costante.
In alcune situazioni, nonostante la situazione parodontale sia tenuta sotto controllo con le modalità descritte, possono residuare quelle che noi definiamo le tasche parodontali.

 

Per tasche parodontali si intende una distanza di 5 mm o superiore tra il margine gengivale ed il punto più profondo di penetrazione della sonda nel solco gengivale.
La tasca rappresenta una nicchia in cui i batteri possono penetrare in profondità sfuggendo al controllo dell’igiene sopra gengivale.
All’interno della tasca si selezionano i batteri maggiormente aggressivi, sfruttando condizioni ideali come l’ assenza di ossigeno e luce.

 

I batteri sono in grado agire indisturbati, creando le condizioni ideali per l’ulteriore peggioramento della situazione parodontale con riassorbimento osseo e perdita di attacco clinico.
Se al termine del primo processo di terapia rappresentato dal controllo dell’infezione persistono queste tasche parodontali è necessario intervenire per eliminarle definitivamente attraverso la Chirurgia Parodontale che ti presenterò nel paragrafo seguente.

La Chirurgia Parodontale

Si differenziano tre tipologie di Chirurgia Parodontale per il trattamento delle tasche parodontali:

  • Chirurgia Parodontale Conservativa: è quella tecnica chirurgica attraverso la quale il Parodontologo  solleva la gengiva per eliminare il tessuto infiammatorio residuo.
    Una volta compiuta questa azione la gengiva viene chiusa attraverso un riposizionamento gengivale esattamente nel punto di partenza.
    Viene definita anche con il nome di lembo per accesso.
    Lo scopo di questa tecnica è quello di riformare un attacco epiteliale lungo attraverso un processi riparativo.
    Può essere eseguita sia nei settori frontali che in quelli latero-posteriori nel trattamento prevalente di difetti ossei orizzontali.
  • Chirurgia Ossea Resettiva: tale tecnica prevede uno spostamento della gengiva (che viene in parte eliminata) ed una riduzione dell’osso.
    In questo modo la tasca viene rimossa completamente.
    L’effetto collaterale di questa pratica è che il dente risulta allungato.
    È quindi preferibile riservarla per quei difetti poco profondi o in quei casi in cui la componente estetica non è preminente (come la risoluzione di tasche situate nella parte posteriore e quindi non visibile).
    Un’operazione che rientra nell’ambito della Chirurgia Ossea Resettiva è l’allungamento della corona clinica,da eseguire ad esempio in presenza di carie sottogengivali.
    Dopo aver asportato la carie è necessario far emergere una porzione di dente sano. A tal fine si effettua uno spostamento del tessuto con annessa eliminazione della gengiva eccedente e del tessuto osseo.
    Lo scopo è quello di consentire l’accesso e garantire un margine di chiusura ideale per la ricostruzione.
  • Chirurgia Rigenerativa: è una tecnica Chirurgica finalizzata all’eliminazione della tasca attraverso la rigenerazione dei tessuti parodontali.
    È riservata ai difetti profondi, in particolare difetti ossei verticali.
    È possibile eseguire questa tecnica chirurgica quando la componente d infraossea è superiore ai 3mm.
    Si possono utilizzare dei sostituti d’osso con metodiche mini-invasive che consentono di rigenerare i tessuti parodontali.
    Di fatto vengono rigenerati sia l’osso che il legamenti parodontale e quindi l’attacco connettivale. Questo consente al Parodontologo l’eliminazione della tasca.

Come ti sarà chiaro, queste 3 tecniche Chirurgiche sono finalizzate all’eliminazione della tasca, ma è ovvio che il raggiungimento dell’obiettivo prevede metodiche differenti.
In particolare nella Chirurgia Conservativa e Rigenerativa la gengiva viene conservata interamente in quanto vengono utilizzate metodiche riparative e rigenerative.
Nella chirurgia resettiva invece il dente viene allungato, lasciando esposta la radice ed eliminando fisicamente la tasca.

 

La Chirurgia si riserva unicamente ad alcuni casi particolari, nello specifico per la rimozione degli esiti della malattia che non si sono risolti con le tecniche non chirurgiche.
Ripristinando lo stato di salute gengivale sarà possibile maniere lo stato di salute nel tempo.

 

Non deve essere quindi intesa come una risoluzione della malattia, ma come il miglioramento delle condizioni per il controllo dei fattori di rischio e la conservazione della dentatura naturale del paziente.

 

›› Nel caso volessi approfondire l’argomento o semplicemente chiarire ulteriori dubbi, ti invito a contattare lo 0592929631 e fissare un appuntamento con il nostro esperto di Parodontologia il Dr. Francesco Bernardelli.

 

Spero che la lettura di questo articolo ti abbia fatto luce su un capitolo così complesso come quello della Chirurgia Maxillo-Facciale, nel caso in cui avessi ulteriori dubbi da chiarire ti invito a scrivermi una mail a simone@simonevaccari.it. 

 

Se volessi avere il parere anche dai nostri esperti ti consiglio di chiamare lo 059 2929631 e di fissare un appuntamento. 

 

 




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