Sbiancare i denti con trucchi e rimedi naturali: ecco perché è meglio scegliere la professionalità

È possibile sbiancare i denti con rimedi naturali e trucchetti casalinghi? Molte persone trovano tutti i pretesti possibili per non andare dal dentista (chi ne ha paura, chi vorrebbe risparmiare), ma quali sono i risultati? I cosiddetti “rimedi della nonna” potrebbero rovinare lo smalto dei denti, e finiresti in ogni caso dal dentista per risolvere la situazione. Tanto vale rivolgersi direttamente a uno studio odontoiatrico professionale, che possa garantirti trattamenti sicuri e di comprovata efficacia scientifica. Vediamoli assieme in questo articolo.

Rimedi naturali per sbiancare i denti (e perché dovresti evitarli)

Sul web è pieno di articoli che forniscono rimedi “amatoriali” per avere denti più bianchi. Anzitutto ti invito a leggere il nostro articolo sulle macchie dentali, nel quale troverai già tantissime informazioni utili.

 

Quanto ai rimedi naturali, non mi sento di dire che siano dannosi per la salute orale, ma è importante chiarire che non possono garantire risultati miracolosi e, anzi, molto spesso deludono le nostre aspettative e potrebbero addirittura danneggiare lo smalto dei denti, peggiorando la situazione.

 

Lo sbiancamento dentale(quello serio e professionale) è una tecnica che rientra nei trattamenti di odontoiatria estetica (in particolare, stiamo parlando di estetica o cosmetica dentale) e che ci consente di ottenere denti più bianchi.

 

Il nostro studio dentistico a Modena è un’eccellenza nell’estetica dentale e nella cura della salute orale a 360°. A proposito, ti suggerisco di leggere anche la nostra guida allo sbiancamento dentale professionale.

Sfatiamo la miracolosità dei 4 principali rimedi fai–da-te per sbiancare i denti

Di seguito elenchiamo quattro rimedi homemade particolarmente diffusi e ne vediamo i limiti:

  • Primo rimedio: bicarbonato di sodio. Attenzione, perché ha una elevata abrasività e, se utilizzato troppo spesso, assieme all’azione meccanica dello spazzolamento che ne potenzia l’effetto, può, nel lungo periodo, rovinare lo smalto dei denti.
  • Secondo rimedio: succo di limone. Stesso discorso: può essere abrasivo sullo smalto, poiché gli acidi contenuti nel succo aggrediscono la superficie dura dello smalto dentale, con effetto corrosivo. Inoltre, la cosiddetta “erosione acida” può causare una fastidiosa sensibilità dentale.
  • Terzo rimedio: olio di cocco. È un rimedio diventato “virale” nell’ultimo periodo. L’olio di cocco ha molte proprietà benefiche riconosciute. Per i denti è consigliata la tecnica dell’oil pulling, che consiste nel fare risciacqui con un cucchiaio di olio di cocco ogni mattina. In realtà, non è stato dimostrato che questo metodo funzioni come sbiancante efficace.
  • Quarto rimedio: white strips o sbiancamento denti con le strisce. In realtà, questo metodo è valido e il principio attivo in esse contenuto è di ottima qualità; tuttavia, le strisce sbiancanti sono universali e non si adattano a tutti i tipi di dentatura, quindi il limite sono la scarsa selettività e adattabilità. Un’altra nota negativa è la difficoltà a mantenere le strisce perfettamente ferme sui denti per lungo tempo.

Ma veniamo a noi: di seguito ti illustrerò le metodiche professionali per sbiancare i denti e ritrovare un sorriso smagliante.

Perché un trattamento professionale è meglio del fai-da-te?

Anche se starai storcendo il naso perché pensi già all’aggravio economico, ti invito invece a considerare i risultati: preferisci risparmiare usando il bicarbonato, ma ritrovarti con lo smalto abraso, oppure investire qualche soldino in più in un trattamento sicuro e consolidato, che possa restituirti il bianco del tuo sorriso?

 

È sempre meglio affidarsi a un professionista con grande abilità ed esperienza sul campo, che sappia scegliere il trattamento migliore e utilizzare i materiali più sicuri e qualitativamente affidabili, per ridurre eventuali effetti collaterali dei trattamenti e ottenere risultati eccellenti.

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I trattamenti sbiancanti professionali 

Sono le metodiche di sbiancamento dentale eseguite in ambiente odontoiatrico professionale. Vediamo subito quali tecniche si possono utilizzare.

Sbiancamento professionale alla poltrona

Prevede un’unica seduta dal dentista, impegnando un tempo variabile da un minimo di 15 minuti a un massimo di un’ora. Sui denti vengono applicati gel sbiancanti attivati da varie sorgenti luminose: luce alogena, luce a led o laser.

 

Questa tecnica ha il vantaggio di sbiancare i denti in poco tempo, ma i gel sbiancanti sono particolarmente aggressivi, perché la molecola sbiancante, cioè il perossido di carbammide, è utilizzata ad alta percentuale (circa 35%). Il gel aggressivo a diretto contatto col dente ha diversi effetti collaterali: elevata sensibilità dentale, effetto sbiancante non duraturo, riassorbimento della radice.

 

Invece, la tecnica che mi sento di promuovere a mani basse è detta “walking bleach” e ne parliamo tra pochissimo.

Sbiancamento professionale domiciliare o walking bleach

La letteratura scientifica mondiale è concorde nel ritenere questa tecnica la migliore e con risultati eccellenti, soprattutto in termini di qualità e durata nel tempo.

 

Gli effetti collaterali sono minimi e questo trattamento è indicato sia per le macchie dentali superficiali (macchie giallemarroni e nere), sia per le macchie profonde (bianche e grigie), un po’ più complesse da trattare, perché situate negli strati più profondi della struttura dentale, sotto lo smalto o all’interno della dentina.

In cosa consiste il walking bleach?

Questa tecnica prevede uno sbiancamento domiciliare: il paziente o la paziente effettua lo sbiancamento direttamente a casa, preferibilmente durante le ore notturne.

 

Si indossa una mascherina in silicone realizzata dall’odontotecnico sulla base dell’impronta dentale di precisione del/della paziente.

 

All’interno della mascherina è applicata una piccola quantità di prodotto sbiancante (di solito perossido di idrogeno o di carbammide). La mascherina dovrà essere indossata per tutta la notte.

Quali sono le varie fasi del trattamento?

Come abbiamo anticipato, il dentista effettua la tua impronta dentale , in modo che l’odontotecnico realizzi la mascherina in silicone personalizzata. Il dentista ti consegna poi la mascherina personale con il kit sbiancante, che include anche il gel.

 

A casa, dovrai applicare all’interno della mascherina una minima quantità di prodotto, delle dimensioni di un chicco di riso, indossare la mascherina e lasciare che il gel agisca nelle ore notturne, mentre riposi, per circa 6-8 ore.

 

Dopo il trattamento iniziale, che dura più o meno 25- 30 giorni (60 giorni nelle situazioni più severe), si faranno un paio di richiami all’anno, che possono durare dai 3 ai 10 giorni e permettono di stabilizzare il colore dei denti, con risultati sempre più evidenti.

 

Questa tecnica non è aggressiva, poiché il prodotto sbiancante ha una concentrazione molto bassa; inoltre, le mascherine si possono riutilizzare.

… E se le macchie dentali sono intrinseche o da cause endogene?

Come dicevamo prima, queste macchie sono presenti negli strati più profondi della struttura dentale, sotto lo smalto o all’interno della dentina stessa, e sono note anche come “macchie da cause endogene” poiché la loro presenza è, appunto, interna al nostro organismo.

 

Le macchie intrinseche sono causate da alterazioni nella normale formazione dello smalto: qui la situazione è un po’ più complicata. Oltre allo sbiancamento di cui abbiamo appena parlato, ecco altri due metodi molto validi:

Restauri 

In questo caso, il dente viene trattato con materiale composito o ceramico, e questo trattamento è suggerito in caso di macchie bianche e marroni dovute a ipoplasia dello smalto da amelogenesi imperfetta (ossia un’imperfetta formazione dello smalto).

 

Tramite sistemi abrasivi (ma controllati e sicuri), può essere rimossa la superficie dello smalto che presenta questa imperfezione. Successivamente, viene ricostruita l’integrità dello smalto tramite restauri dentali diretti con materiale composito o tramite restauri indiretti con ceramica, sia nei settori dentali anteriori, sia posteriori.

Faccette dentali

Si tratta di sottilissime lamine in ceramica o in materiale composito, applicate sulla superficie esterna del dente. Si possono utilizzare quando le macchie endogene non hanno avuto benefici dallo sbiancamento o dai restauri.

 

L’applicazione delle faccette serve a nascondere il dente macchiato, oltre a modificare forma, volume e dimensione del dente stesso, secondo necessità, con un impatto estetico notevole.

 

Come per lo sbiancamento domiciliare, ti verranno prese le impronte dentali, necessarie per l’odontotecnico che realizzerà le faccette.

 

Prima che vengano realizzate le faccette, l’odontoiatra elaborerà una previsualizzazione estetica computer guidata, per mostrarti il risultato del trattamento. Una volta accordati sul risultato, si fisseranno le due sedute necessarie a trasformare il tuo sorriso.

 

Trascorse un paio di settimane necessarie alla realizzazione del manufatto, verranno definitivamente cementate le faccette. Le tempistiche potrebbero dilatarsi o diminuire anche a seconda del numero di denti coinvolti.

 

Le faccette in ceramica sono manufatti resistenti e sicuri, e mantengono con stabilità e per molti anni le proprie caratteristiche e la propria lucentezza.

Come mantenere il tuo sorriso bianco e luminoso più a lungo?

Oltre alle tecniche professionali, da parte tua ci sono alcuni comportamenti e abitudini da seguire per conservare il bianco dei tuoi denti il più a lungo possibile. Vediamole insieme.

Abitudini alimentari e abitudini comportamentali da evitare

Se puoi, evita queste abitudini viziate:

  • Fumo. L’abuso di nicotina contribuisce a macchiare i denti, soprattutto se fumi parecchio. In questo caso, il colore dei denti diventa scuro e si potrebbero alterare i risultati dello sbiancamento.
  • Consumo di ortaggi a foglia verde (asparagi, carciofi, spinaci, cavolo nero) o frutti di bosco, specie i mirtilli: contengono sostanze altamente pigmentanti che potrebbero macchiare i denti.
  • Consumo di bevandecome vino rosso, tisane e tè. Hai capito bene, non ho incluso il caffè: ti stupirai, ma tè e tisane macchiano i denti molto più del caffè!

Abitudini amiche dei denti bianchi

Ecco, invece, cosa fare per i tuoi denti.

Autodetersione

Fa sempre parte delle pratiche comportamentali e alimentari, ma questa volta virtuose e utili. La masticazione di alcuni alimenti croccanti e acquosi può promuovere la detersione e la riduzione delle macchie superficiali.

 

Può essere quindi utile sgranocchiare verdure come finocchi o sedano, e frutta come le mele. Peraltro, questo rimedio presenta anche un vantaggio trasversale, perché consente di introdurre vitamine, minerali e fibre.

Igiene orale frequente

È fondamentale! L’utilizzo quotidiano e adeguato dello spazzolino (manuale o elettrico) e del filo interdentale può dare risultati positivi, sia per conservare i risultati dello sbiancamento, sia per la salute dentale in generale.

 

Per un’igiene orale corretta e consapevole, dentista e igienista ti spiegheranno tutte le tecniche e le manovre manuali: il tuo livello di igiene dentale sarà controllato durante le periodiche sedute professionali.

 

Spero che questo mio contributo ti sia stato utile: ricorda di non trascurare mai la salute orale. Se hai ulteriori domande, puoi scrivere all’indirizzo simone@simonevaccari.it o rivolgerti allo studio: saremo ben lieti di risponderti.




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