È possibile curare la parodontite definitivamente?

Non è possibile curare la parodontite definitivamente con un singolo intervento di breve durata. Infatti, una persona affetta da parodontite può essere risanata, ma, per evitare recidive, è necessaria una terapia di supporto. Nel corso di questo articolo, vedremo più da vicino il migliore approccio per trattare e prevenire la malattia parodontale, ed evitare che questo problema comprometta anche la salute orale complessiva.

Si può curare la parodontite in via definitiva?

Come abbiamo anticipato, la parodontite, nota anche come piorrea, può essere curata con successo quando la percentuale di sanguinamento al sondaggio parodontale è inferiore al 10% e la profondità delle tasche parodontali è inferiore a 4 millimetri. Tuttavia, è necessaria la terapia parodontale di mantenimento (TPM), che ha lo scopo di conservare nel tempo la salute parodontale ripristinata nella prima fase di terapia parodontale non chirurgica.

 

Questo trattamento è indicato nella fase iniziale della parodontite, come cura suggerita quando si deve controllare l’infezione parodontale microbica, rimuovendo la placca e il tartaro dalle superfici dentali coinvolte. Solitamente, questa terapia è seguita da una visita di rivalutazione, dopo circa 8-12 settimane, per accertare i risultati raggiunti, mediante il sondaggio parodontale e un esame radiografico.

 

La terapia non chirurgica ha come obiettivo l’eliminazione dei fattori scatenanti (e, quindi, il controllo dei fattori di rischio) e il ripristino dello stato di salute.

 

La piorrea è provocata dalla proliferazione dei batteri come causa principale, ma non solo. Infatti, esistono altri fattori predisponenti che possono peggiorare l’esito della malattia, complicarne la prognosi o accelerarne l’andamento.

 

Tra questi fattori predisponenti includiamo:

  • Diabete;
  • fumo di sigaretta;
  • cattiva igiene orale;
  • genetica.

Cosa succede se rimangono delle tasche parodontali?

Se, al controllo, permangono esiti della malattia (cioè le famose tasche parodontali), può essere necessaria la terapia chirurgica parodontale.

 

Questo approccio consente l’accesso diretto alle radici e ai difetti ossei, per creare le condizioni ideali al ripristino dello stato di salute parodontale, agevolando la rimozione del biofilm batterico patogeno.

 

Gli obiettivi principali della terapia chirurgica parodontale sono:

  • ridurre/eliminare le tasche parodontali patologiche;
  • rigenerare il tessuto di sostegno dei denti.

Presso il nostro studio odontoiatrico a Modena ci occupiamo, tra l’altro, di terapia parodontale chirurgica e non chirurgica.

 

La salute parodontale è fondamentale e preziosa, e ce ne prendiamo cura con grande professionalità: il benessere delle persone che si rivolgono a noi è sempre un tema centrale e perciò, per garantire un’assistenza odontoiatrica di elevata qualità, collaboriamo con il nostro specialista parodontologo di fiducia.

L’importanza del counseling e della prevenzione

L’informazione sulle condizioni parodontali individuali e un rapporto di collaborazione e comunicazione tra paziente, odontoiatra, parodontologo e igienista dentale è alla base del controllo della parodontite nel lungo periodo.

 

È importante sottolineare che il controllo si sviluppa nel tempo e durante l’arco della vita, considerando che i risultati possono essere ottimali solo con una corretta gestione di tutti gli aspetti di cui abbiamo parlato poco fa.

 

L’aspetto del counseling è tanto fondamentale quanto l’intervento diretto professionale sulla situazione patologica: infatti, il dentista spiega le cause e i fattori aggravanti, sensibilizzando le persone all’adozione di abitudini regolari e amiche della salute orale, per ridurre il rischio di insorgenza della malattia parodontale.

 

L’insegnamento alle persone è di tipo attivo: davanti allo specchio, i pazienti e le pazienti provano l’utilizzo degli strumenti e la tecnica corretta direttamente nella propria bocca.

 

Ricorda di fare attenzione ad alcuni sintomi che potrebbero indicare la piorrea: ne parliamo nel prossimo paragrafo.

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Attenzione ai sintomi della piorrea che non ti aspetteresti

I sintomi principali della piorrea non sono immediatamente riconoscibili, poiché riconducibili anche ad altre problematiche della salute orale che, solitamente, non destano sospetti alla persona “portatrice”.

 

Invece, se hai uno o più di questi sintomi e segni, e in maniera persistente, il consiglio è di sottoporti il prima possibile a un controllo odontoiatrico professionale:

  • infiammazione gengivale e sanguinamento delle gengive durante la pulizia quotidiana dei denti o durante la masticazione di cibi particolarmente duri;
  • tumefazione e ipersensibilità delle gengive,
  • alitosi persistente e non solo dopo avere ingerito cibi indigesti (ad esempio cipolla, aglio e peperoni);
  • apparente allungamento dei denti (dato dalla retrazione delle gengive e dal riassorbimento osseo).

Nel prossimo paragrafo, ti mostrerò come l’importanza dei controlli periodici sia confermata da più di uno studio scientifico.

Uno studio dimostra l’importanza dei controlli periodici

Abbiamo poco fa parlato dell’importanza della sensibilizzazione, del counseling e del dialogo tra paziente e professionista.

 

Infatti, l’aspetto più importante dell’attività di counseling è il controllo. I controlli devono essere effettuati a cadenza regolare, per assicurarsi che la situazione parodontale sia gestibile, che la persona abbia seguito i consigli e che effettui correttamente l’igiene domiciliare con la strumentazione corretta.

 

Vorrei segnalarti uno studio scientifico molto importante, condotto in Svezia da un collega che ha tenuto monitorati i pazienti per 30 anni. Ti segnalo questo fondamentale lavoro per ribadire che non solo io e non solo nel mio studio attribuiamo importanza al controllo e alla terapia di mantenimento, ma in generale è l’unica strada da imboccare per avere la completa gestione della propria salute orale.

 

Ma veniamo allo studio. L’odontoiatra ha diviso il gruppo di studio in due grandi categorie: pazienti inseriti in un programma di richiami e pazienti non inseriti nel programma dei richiami.

 

Dopo 30 anni, pazienti affetti da parodontite e inseriti nel programma di richiami hanno perso una percentuale di denti inferiore al 2%. Ciò significa che, anche se si ha la parodontite ma ci si sottopone a trattamenti e controlli regolari, i risultati possono essere sorprendenti e dare un esito molto positivo.

 

Ricorda sempre che le visite periodiche dall’odontoiatra sono del tutto sovrapponibili a qualunque altra visita medica di screening: purtroppo, ancora troppe persone non riescono a coglierne l’importanza.

 

Infatti, così come ci si sottopone, appunto, agli screening preventivi (screening senologico, screening del colon, per esempio), allo stesso modo si va dall’odontoiatra per monitorare la propria salute orale e prevenire con successo situazioni problematiche.

 

Prima di salutarci, ti ricordo che, se hai ulteriori domande o dubbi da esporci, puoi scrivere all’indirizzo simone@simonevaccari.it o rivolgerti allo studio: saremo molto lieti di rispondere alle tue domande.




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