Denti fissi in 24 ore con implantologia veloce: è davvero possibile o è solo “fuffa”?

Quando i pazienti sentono dire “denti fissi in un giorno”, si incuriosiscono subito e si rivolgono a me, sia in studio, sia online, per sapere tutto sugli impianti dentali a carico immediato, dopo aver cercato notizie sul web. Se anche tu hai fatto ricerche in rete, sappi che difficilmente troverai informazioni corrette, complete e precise. Proprio per questa ragione, nell’articolo che segue troverai tutto ciò che ti occorre sapere sulla metodica dell’implantologia immediata.

Impianti dentali a carico immediato: di cosa si tratta?

Si tratta di un protocollo chirurgico e protesico: la protesi dentale viene collegata all’impianto il giorno stesso o nei giorni immediatamente successivi all’inserimento dell’impianto.

 

In questi casi, l’impianto è inserito per ottenere una stabilità maggiore, in modo da immobilizzare l’impianto nella sua sede prima che abbia luogo la guarigione ossea (a breve parleremo di “osteointegrazione”).

 

Se questo protocollo è correttamente seguito, le percentuali di successo funzionale ed estetico sono molto elevate: la letteratura scientifica si occupa da tempo di questa tematica.

Perché così tanto interesse intorno alla metodica dell’implantologia veloce?

Il crescente interesse verso l’implantologia veloce è dovuto al fatto che questa disciplina consente di sostituire tutti i denti mancanti in una sola seduta, riducendo al minimo i tempi di guarigione e il disagio estetico e sociale dei pazienti. Intorno a questa tematica puoi trovare una serie di articoli interessanti sul nostro blog:

Come funziona la pratica dell’implantologia immediata?

Inizia tutto con l’inserimento degli impianti, cioè perni in titanio che sostituiscono le radici dei denti, all’interno dell’osso mascellare o mandibolare.

 

A seconda del caso specifico, valutato in seguito a un attento studio preliminare, è possibile inserire dai quattro ai sei impianti (tecniche chiamate all-on-four oppure all-on-six).

 

Su questi impianti, entro le 24 ore, si applica una protesi fissa provvisoria, che garantisce una buona estetica e una buona funzionalità per tutto il periodo della cosiddetta “osteointegrazione”.

 

Si tratta del processo di integrazione dell’impianto all’interno dell’osso, che dura abitualmente sei mesi. Dopo questo lasso di tempo, si applica la protesi fissa definitiva.

 

La protesi così realizzata sostituisce in tutto e per tutto i denti originali, integrandosi perfettamente nella bocca dei pazienti, perché realizzata ad hoc dopo un accurato studio preimplantare sull’analisi di radiografie, tac dentale e impronte prese prima del trattamento.

È davvero realistico ottenere denti in 24 ore senza problemi?

È indubbiamente vero che l’implantologia a carico immediato ci consente di azzerare completamente il periodo in cui il paziente rimane senza denti dopo l’estrazione dentale.

 

Anche nei casi in cui la riabilitazione interessa l’intera arcata, è possibile rimuovere i denti residui danneggiati, posizionare subito gli impianti, prendere l’impronta e consegnare entro poche ore la protesi provvisoria. Perciò, con il carico immediato, eliminiamo il disagio e l’imbarazzo di dover rimanere senza denti.

 

Quindi, è vero che chi si sottopone al trattamento cambia radicalmente e in meglio la sua esistenza. Penso soprattutto ai pazienti che finalmente tornano a sorridere con disinvoltura, pazienti che recuperano pienamente la funzionalità della masticazione e possono di nuovo godersi i piaceri del cibo, pazienti che ricominciano ad avere una vita di relazione soddisfacente e senza imbarazzo.

 

Tuttavia, è necessario eseguire questo trattamento con tutti gli accorgimenti necessari e il giusto approccio professionale, nel rispetto della salute dei pazienti e dei singoli casi clinici.

 

Per questo motivo, dovrai rivolgerti a uno studio professionale serio e affidabile, come per esempio il nostro studio odontoiatrico a Modena, dove pratichiamo questo tipo di trattamenti in tutta sicurezza e dopo un’analisi attenta e approfondita del caso specifico del paziente o della paziente.

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Il protocollo di implantologia veloce può essere praticato sempre?

Le condizioni dell’osso e dei tessuti gengivali in cui deve essere inserito l’impianto non sempre sono favorevoli al carico immediato.

 

Infatti, molto spesso incappiamo nel problema del “poco osso”: l’osso è insufficiente in altezza, spessore e/o qualità, e quindi sono necessarie altre procedure chirurgiche aggiuntive, come per esempio innesti di osso o altri biomateriali.

 

In queste situazioni, è prudente seguire un periodo di guarigione più lungo, che di solito va dai 4 agli 8 mesi. Perciò, il periodo di guarigione ottimale dipende da molti fattori e potrebbe variare da un caso clinico all’altro.

 

Oltre a ciò, le condizioni del/della paziente, il suo grado di collaborazione e il tipo di masticazione possono portare l’odontoiatra a decidere per un approccio tradizionale.

 

Ricorda che gli impianti dentali sono radici artificiali; alla loro superficie si connettono e crescono le cellule ossee. In questo modo, si crea un’unione molto resistente, in grado di sostenere i carichi masticatori.

 

Il legame diretto tra impianto e osso, l’“osteointegrazione”, è il risultato di un processo di guarigione assai delicato, che ha inizio dal momento in cui l’impianto viene inserito e che richiede tempo.

Quanto dura il periodo di guarigione ossea?

Rispetto ai protocolli originali dell’implantologia, che prevedevano un’attesa di 4 mesi per l’arcata inferiore e di 6 mesi per l’arcata superiore, attualmente i tempi di guarigione sono stati rivisitati.

 

Infatti, ad oggi, l’adozione di forme implantari più ottimizzate per l’osso a disposizione e superfici implantari altamente biocompatibili consentono, in molti casi, periodi di guarigione più brevi.

Quali sono i rischi di un lavoro superficiale e mal eseguito?

Molte delle persone che cercano sul web informazioni a proposito degli impianti dentali a carico immediato hanno solo idee generali e spesso imprecise.

 

Purtroppo, nel corso della mia esperienza professionale, ho visto lavori approssimativi e raffazzonati, eseguiti da colleghi che, vuoi per ignoranza o incuranti delle conseguenze, hanno sistemato impianti in posizioni molto discutibili o accatastati uno sull’altro.

 

Infatti, a volte, a causa di alcune patologie come la parodontite, non adeguatamente curate, oppure a causa del riassorbimento dell’osso per via di un dente mancante da troppo tempo, si crei un vuoto all’interno del seno mascellare (del problema del poco osso e dell’osteointegrazione abbiamo parlato poco fa).

 

In queste situazioni, la procedura corretta prevede l’innesto di un osso sintetico costituito da materiale perfettamente biocompatibile, in modo da creare la giusta base sulla quale applicare gli impianti con le angolazioni corrette.

 

Perciò, alla luce di quanto detto, avrai capito anche tu che fidarsi delle scarse informazioni che trovi sul web o rivolgersi a presunti professionisti che ti promettono miracoli e non valutano accuratamente il tuo caso clinico non è certo una strada percorribile.

 

È fondamentale conoscere la storia clinica dei pazienti, le loro condizioni dentali e agire tempestivamente per curare eventuali condizioni pregresse, se davvero desideriamo l’ottima riuscita dell’implantologia immediata.

 

Spero di aver soddisfatto la tua curiosità e di aver chiarito ogni tuo dubbio: è molto importante evitare di affrontare trattamenti delicati e importanti con superficialità, ed essere sempre consapevoli di quanto sia importante un lavoro ben eseguito.

 

Se hai ulteriori domande, non esitare a scrivermi all’indirizzo simone@simonevaccari.it o a rivolgerti allo studio: siamo a tua disposizione per qualunque esigenza.

 

 

 




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