Denti e carie: prevenzione corretta, come farla e perché è fondamentale

Quali sono gli step fondamentali per prevenire la carie ai denti? Ci sono alcune regole semplici ed efficaci che tutte le persone dovrebbero seguire scrupolosamente. Qui di seguito trovi una guida ben approfondita che puoi consultare in tutte le situazioni, per prenderti cura della tua salute e dei tuoi denti. Buona lettura!

Che cosa è la carie?

La carie è una malattia dentale ed è caratterizzata, nella fase iniziale, dalla distruzione dello smalto. Se non adeguatamente trattata, la carie può arrivare a interessare gli strati più profondi del dente.

In base al livello di gravità del problema, possiamo individuare almeno cinque “classi” di carie:

  1. Iniziale: non è presente nessuna cavità, ma si nota una macchia biancastra limitata allo smalto.
  2. Superficiale: è presente una cavità che invade la parte iniziale della dentina al di sotto dello smalto.
  3. Profonda: è presente una cavità che interessa la maggior parte del corpo dentinale.
  4. Penetrante: si forma penetrando negli strati più interni del dente fino alla camera pulpare, e può causare molto dolore.
  5. Perforante: in questo caso si ha una lesione, causa di esposizione pulpare.

Indubbiamente, la prevenzione è fondamentale, per evitare di arrivare ad avere una situazione complicata e già compromessa. Nel nostro studio odontoiatrico a Modena cerchiamo di sensibilizzare i pazienti e le pazienti all’igiene orale regolare, sia domiciliare sia professionale, e a sottoporsi a regolari controlli. Parleremo di questo più avanti.

Quali sono le cause principali della carie?

La carie è una malattia multifattoriale; la causa principale è l’azione dello streptococco mutans, un batterio che aderisce al dente, moltiplicandosi in presenza di placca, tartaro e residui di alimenti ricchi di carboidrati (come ad esempio dolci, pane e pasta).

 

I batteri si insinuano più facilmente nei solchi presenti sulle superfici masticanti e nello spazio interdentale: infatti, queste zone si puliscono con più difficoltà.

 

Nella formazione della carie hanno una certa rilevanza fattori endogeni come per esempio:

  • Insufficiente resistenza strutturale del dente;
  • Salivazione scarsa.

E fattori esogeni come per esempio:

  • Scarsa igiene orale, che favorisce l’azione microbica e il deposito della placca dentale;
  • Eccessivo consumo di cibi e bevande zuccherate;
  • Abitudine al fumo.

A proposito del fumo. Alcuni studi scientifici recenti hanno accertato la presenza di un’associazione tra il fumo di sigaretta e un’aumentata incidenza di carie, anche se non è ancora stata dimostrata una vera e propria relazione di causa-effetto. In generale, le persone che fumano mostrano più superfici dentali cariate o otturate rispetto a chi non fuma, e i forti fumatori risultano più colpiti da carie rispetto ai fumatori moderati.

 

È stato suggerito che i fumatori abbiano uno standard di igiene orale inferiore e si sottopongano più raramente ai controlli periodici dal dentista, con una generale minore attenzione alle proprie condizioni di salute.

Come si forma la carie?

Il processo che favorisce la formazione e lo sviluppo della carie ha inizio con l’azione dei batteri prodotti dai residui di cibo. I batteri fermentano e cominciano a produrre acidi: insieme alle particelle alimentari e alla saliva, formano la placca dentale, una specie di pellicola che ricopre i denti.

 

Gli acidi della placca erodono gradualmente la superficie esterna del dente, lo smalto, creando piccoli fori (carie di primo grado). In questa fase, è più semplice e meno invasivo il trattamento della patologia cariosa: se il processo erosivo non è correttamente trattato, l’infezione tende a peggiorare.

 

Infatti, attraverso i piccoli fori, batteri e acidi possono raggiungere lo strato successivo del dente, la dentina, più morbida e meno resistente dello smalto (carie di secondo grado). I batteri e gli acidi possono poi raggiungere la polpa, ossia la parte del dente che contiene nervi e vasi sanguigni (carie di terzo grado). L’infezione può arrivare ancora più in profondità, e compromettere le strutture profonde del dente, fino all’osso (carie di quarto grado).

Quali sono i sintomi iniziali della carie?

I sintomi della carie possono variare a seconda dell’estensione e della posizione della lesione. Generalmente, le carie di primo grado non danno sintomi: ecco perché è importante sottoporsi a regolari controlli anche quando non si avverte alcun dolore.

 

Già a partire dal secondo stadio, quando viene intaccata la dentina, possono insorgere questi fastidi:

  • Mal di denti.
  • Sensibilità dentale.
  • Dolore lieve, che si acutizza quando si mangia o si beve qualcosa di caldo o freddo o dolce.
  • Presenza di fori visibili o fosse interdentali.

Se ti interessa approfondire, ho scritto questo articolo su come riconoscere la carie. 

Carie e prevenzione: le regole generali e perché è importante

Il consumo eccessivo di cibi zuccherini, cattive abitudini comportamentali come il fumo, presenza di malattie pregresse possono promuovere la formazione della placca e del tartaro, esponendo il cavo orale a gengivite e carie.

 

Queste malattie hanno spesso un decorso lento che, se non fermato in tempo, può provocare danni severi alla bocca, come la perdita dei denti. Molto spesso sottovalutiamo l’importanza delle visite di controllo dal dentista: le rimandiamo o le annulliamo.

 

Invece, conoscere lo stato di salute della nostra bocca è la prima forma di cura e protezione del nostro sorriso e consente di evitare possibili interventi invasivi a carico del cavo orale.

 

In generale, è molto importante seguire questi consigli (approfondiremo tra poco alcuni aspetti):

  • Spazzolare adeguatamente i denti dopo ogni pasto, almeno due volte al giorno. Buona norma è avvalersi anche dell’uso del collutorio e del filo interdentale, oltre a utilizzare un buon dentifricio.
  • Sottoporsi a periodiche visite di controllo, per individuare in anticipo eventuali problemi.
  • Evitare cibi che rimangono facilmente incastrati nei solchi dentali e tra un dente e l’altro per lunghi periodi, come ad esempio caramelle morbide, caramelle mou, gelatine.
  • Evitare in generale il consumo frequente di cibi e bevande zuccherati.

Il comportamento alimentare è uno degli aspetti più importanti nella prevenzione della carie. Vediamo insieme nel prossimo paragrafo quali cibi evitare e quali potrebbero invece aiutare la detersione.

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Carie e alimentazione: quali sono i cibi più cariogeni e cosa, invece, preferire?

Ecco un elenco dei cibi che favoriscono l’insorgenza di carie:

  • Dolci e dolciumi.
  • Caramelle (dure, morbide, mou, gelatine).
  • Frutta disidratata (spesso addizionata con zucchero).
  • Creme dolci.
  • Cioccolata.
  • Pane, pasta da farine raffinate e prodotti da forno (ti stupirà: ne stiamo per parlare).
  • Bevande e bibite zuccherate.

Un aspetto che spesso viene trascurato è proprio la presenza di molti zuccheri nella nostra dieta. Come suggerisce anche il Ministero della Salute, “I batteri cariogeni necessitano di carboidrati per vivere e riprodursi. Il metabolismo di queste sostanze, soprattutto dei carboidrati semplici, produce acidi deboli che provocano la demineralizzazione dei tessuti duri dentali, causa dei segni clinici della malattia cariosa”.

Esistono metodi naturali per prevenire la carie? 

Ci sono abitudini comportamentali e rimedi naturali che possano ridurre o prevenire l’insorgenza di carie?

Masticare alcuni alimenti per favorire l’autodetersione 

L’autodetersione può ridurre il rischio di carie. Infatti, masticare alimenti croccanti può aiutare la pulizia dei denti, per azione meccanica.

Per esempio, sgranocchiare frutta e verdura cruda e fibrosa come mele, sedano, carote e finocchi può essere utile, anche per la presenza di acqua. A ciò aggiungiamo che bere acqua aiuta a contrastare la formazione di carie, placca e tartaro.

È vero che l’acqua ossigenata aiuta la prevenzione della carie?

Sebbene siano in corso alcuni studi scientifici per individuare metodi sempre più mirati ed efficaci per contrastare la placca batterica e l’insorgenza di carie, non pensare che fare gli sciacqui con acqua ossigenata a casa, seguendo il fai-da-te, sia efficace!

L’acqua ossigenata, o perossido di idrogeno, è già utilizzata a livello professionale con effetto sbiancante sui denti, ma le concentrazioni, l’applicazione e i prodotti utilizzati sono strettamente sotto controllo medico e clinico.

Il bicarbonato può aiutare nella prevenzione delle carie?

Secondo alcuni studi scientifici, i dentifrici contenenti bicarbonato di sodio e fluoruro sarebbero consigliabili ai/alle pazienti standard senza particolari problematiche dento-gengivali.

 

In uno studio del 2011 si è osservata una maggior efficacia meccanica nella rimozione della placca dei dentifrici con bicarbonato di sodio, rispetto ai dentifrici che ne sono privi.

 

Oltre all’azione meccanica, il bicarbonato di sodio possiede un’azione chimica e biologica dovuta alla sua basicità, che “tampona” l’acidità presente nel cavo orale.

 

Infatti, è noto che il pH critico dello smalto dentale è di 5,1-5,5; quando il pH della bocca scende sotto questo pH critico, lo smalto dentale inizia a demineralizzarsi. Dopo l’ingestione di alimenti ricchi di carboidrati, il pH scende velocemente a 4,5/5 (comunque sotto il pH critico) e solitamente sono necessarie 1-2 ore per ritornare al pH normale.

 

Quindi il bicarbonato di sodio, con la sua basicità, sarebbe in grado di tamponare rapidamente l’acidità post-prandiale (se utilizzato subito dopo un pasto), riportare il pH orale nella normalità in breve tempo e diminuire così il rischio di carie.

Quali sono gli ingredienti chiave in un dentifricio per la prevenzione delle carie?

Il fluoro è l’ingrediente chiave dei dentifrici. Infatti, questa sostanza protegge dalle carie, abbassa il processo di demineralizzazione dei denti che avviene dopo l’ingestione di cibi e bevande e concorre al processo di remineralizzazione dei denti, rendendoli più protetti dall’azione della carie.

 

L’introduzione del fluoro nelle paste dentifricie è tra i principali fattori che ha consentito di ridurre la prevalenza della carie nella popolazione occidentale.

 

La letteratura scientifica ha confermato che l’azione preventiva del fluoro nello sviluppo delle lesioni cariose è da riferire prevalentemente a un’azione locale di contatto con lo smalto dentale.

 

È possibile individuare un’alta-moderata evidenza scientifica a sostegno del fatto che i dentifrici che hanno una concentrazione di fluoro tra i 1.000 e 1.250 ppm o tra i 1.400 e i 1.450 ppm sono capaci di ridurre l’insorgenza di lesioni cariose rispetto ai dentifrici privi di fluoro.

Come scegliere un buon collutorio per la prevenzione della carie?

Un collutorio con azione mirata alla prevenzione dovrebbe contenere composti fluorurati, che contribuiscono a prevenire i primi stadi della formazione della carie, e un agente antibatterico che combatta i batteri responsabili della formazione della placca.

 

Ricorda che il collutorio non sostituisce spazzolino, filo interdentale e dentifricio nell’igiene orale quotidiana, perciò non trascurare mai la pulizia dei denti domiciliare.

Come insegnare ai bambini a prevenire la carie?

Prevenire la carie nei bambini e nelle bambine è fondamentale, e lo si può già fare dall’eruzione dei primi dentini. Perciò, sarà importante effettuare una corretta igiene orale in base alla età
e seguire corrette abitudini alimentari.

 

A bimbi e bimbe va insegnato che avere cura dell’igiene orale è essenziale per proteggere la salute dei propri dentini.

 

All’inizio sono i genitori a doversi fare carico dell’igiene orale dei piccoli. Quando spuntano i primi dentini, andranno puliti con una garzina sterile dopo ogni poppata.

 

Dopo lo svezzamento, i genitori possono iniziare a utilizzare uno spazzolino manuale con una punta di dentifricio (la quantità corretta è l’equivalente di un chicco di riso) contenente fluoro.

 

Crescendo e acquisendo manualità, bimbi e bimbe possono iniziare a spazzolare i denti in autonomia, sempre con il controllo dei genitori. È importante l’uso di un dentifricio che contenga 1000 ppm di fluoro (come raccomandato nelle linee guida del ministero della Salute in materia di igiene orale dei bambini), per rendere più resistenti i dentini.

Ecco 7 consigli pratici per prevenire la carie nei bambini

  1. I cibi da consumare con molta moderazione sono principalmente quelli a base di zucchero, come da indicazioni precedenti.
  2. Per quanto riguarda bimbi e bimbe in tenera età, non farli addormentare con il biberon contenente bevande zuccherate, ed è meglio evitare anche di intingere il ciuccio o la tettarella nello zucchero o nel miele (molte persone lo fanno, ma è una pessima abitudine!).
  3. Fare sempre attenzione all’igiene di accessori come ciuccio, tettarella del biberon, eventuali apparecchi ortodontici, che vanno lavati e disinfettati spesso.
  4. La pulizia del cavo orale non vuol dire solo spazzolare i denti, ma anche pulire gli spazi interdentali: insegnare ai piccoli a usare il filo interdentale è molto importante, quando avrà l’età adeguata per riuscirci in autonomia.
  5. I bambini e le bambine devono imparare prima possibile a lavarsi i denti autonomamente, con l’aiuto dei genitori.
  6. Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, per almeno 2 minuti (non trascurare la lingua).
  7. La prima visita dal dentista va fatta a 18-24 mesi. Si stabilirà un rapporto familiare con l’odontoiatra, e diventerà una visita di routine senza ansia o preoccupazione.

Quali sono gli errori comuni da evitare nella cura quotidiana dei denti?

Molti di noi commettono alcuni errori durante l’igiene orale (non preoccuparti: sono errori diffusi). Vediamo insieme cosa evitare di fare:

  1. Spazzolare i denti subito dopo i pasti
  2. Spazzolare solo la parte superficiale dei denti
  3. Lavare i denti per meno di due minuti

1. Spazzolare i denti subito dopo i pasti

Infatti, lavarsi i denti subito dopo i pasti rende più facile la penetrazione degli acidi contenuti nei cibi e rischia di danneggiare lo smalto. Invece, è meglio aspettare una ventina di minuti prima di usare lo spazzolino, per consentire alla saliva di rimuovere i residui di acido presenti negli alimenti. Se hai bevuto succhi di frutta o bibite gassate (molto ricche di acidi) il tempo di attesa prima di lavarsi i denti è di almeno 30 minuti.

2. Spazzolare solo la parte superficiale dei denti

Dedicare più attenzione alla parte frontale dei denti non è sufficiente: la stessa cura che rivolgiamo alle parti più visibili dei denti la dobbiamo riservare anche alle parti più difficili da raggiungere: la parte vicina alle gengive, la parte posteriore dei denti e ogni interstizio devono essere spazzolati con scrupolosità e delicatezza.

3. Lavare i denti per meno di due minuti 

È necessario prendersi il giusto tempo per evitare di lasciare sui denti eventuali residui di cibo. Inoltre, anche usare lo spazzolino con troppa foga può danneggiare i denti. Infatti, ciò può causare abrasioni sulla superficie dentale e non solo: quando le setole dello spazzolino vengono premute troppo e strofinate con eccessiva velocità (se usiamo lo spazzolino manuale), non riescono a inserirsi correttamente nelle fessure che dovrebbero raggiungere. Da ciò deriva una pulizia parziale e poco efficace.

Quando la carie è già presente: diagnosi e trattamento 

Abitualmente, l’odontoiatra individua con facilità la presenza di carie, tramite l’utilizzo di un apposito strumento (specillo) per sondare l’eventuale presenza di fori nello smalto. Possono anche essere eseguite radiografie, capaci di mostrare il livello di gravità della lesione cariosa.

 

La carie si cura rimuovendo meccanicamente le parti necrotiche e chiudendo la cavità, dopo aver effettuato adeguate medicazioni con materiali specifici.

 

Il trattamento della carie dipende dalla gravità della lesione. Possono essere utilizzati:

  • Trattamento al fluoro: è indicato nel caso di carie iniziali che abbiano appena intaccato lo smalto. Possono anche essere suggeriti trattamenti periodici.
  • Otturazione: è il metodo più diffuso per la cura della carie, quando la lesione cariosa è andata oltre l’intaccamento dello smalto. Il metodo dell’’otturazione prevede il riempimento dell’area dentale degradata con appositi materiali.
  • Corone: se il dente cariato risulta molto indebolito, può essere utilizzata una corona, realizzata su misura.
  • Devitalizzazione: quando la carie raggiunge la polpa, il danno è solitamente grave al punto da rendere necessaria la devitalizzazione del dente. La polpa dentale viene rimossa e sostituita con appositi materiali.
  • Estrazione del dente: solitamente, i denti vengono estratti se gravemente infetti da carie profonde, in caso di pulpiti o ascessi dentali non trattabili, quando colpiti da granuloma o non curabili tramite apicectomia.

Spero di esserti stato utile con questa guida di prevenzione. Se hai ulteriori domande o dubbi da soddisfare, non esitare a non esitare a scrivermi all’indirizzo simone@simonevaccari.it o a rivolgerti allo studio: saremo ben lieti di risponderti.

 

 

 




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