Parodontite o piorrea: come prenderla in tempo e quando è troppo tardi

Sospetti di avere la parodontite o piorrea? Come prenderla in tempo e quando è troppo tardi? È importante intercettarne i sintomi, come l’arrossamento e il sanguinamento gengivale, l’alitosi; invece, in caso di retrazione gengivale e mobilità dentale, la situazione è già in fase avanzata. In questo articolo vedremo come comportarci.

Come riconoscere e prendere la parodontite in tempo?

La parodontite, conosciuta anche come piorrea, è una malattia infiammatoria che si sviluppa solitamente quando una gengivite non è stata adeguatamente curata, con abbondante placca e tartaro sotto il margine gengivale.

 

Con la piorrea si formano le cosiddette “tasche parodontali”: sono tasche profonde nel tessuto parodontale (cioè il tessuto di sostegno del dente), e possono ospitare microrganismi patogeni colonizzatori molto aggressivi.

 

sintomi della piorrea, o meglio, i segni, di per sé sono poco allarmanti e non causano timori nelle persone che continuano a trascurare la condizione parodontale senza sottoporsi a controlli approfonditi e mirati. In particolare, dovresti prestare attenzione a queste condizioni:

  • Gengive arrossate.
  • Sanguinamento gengivale.
  • Alitosi.

Segni tipici delle fasi avanzate

Quando la parodontite è in fase avanzata, potresti notare queste situazioni:

  • Retrazione gengivale.
  • In fase ancora più avanzata, si possono abbassare le gengive tra un elemento dentale e l’altro, oppure si possono notare spostamenti dentali e allungamento dei denti.

 

Vediamo ora come prenderci tempestivamente cura della nostra salute parodontale.

Quali sono le 4 misure corrette per prevenire e gestire la parodontite?

Nel nostro studio odontoiatrico a Modena la salute orale e parodontale è prioritaria, così come la sensibilizzazione di ogni paziente. Oltre alle cure mediche necessarie, è fondamentale stabilire un dialogo costante con le persone che si rivolgono a noi per risolvere i loro problemi parodontali.

 

La cosiddetta terapia di mantenimento (TPM) si mette in pratica tramite un’alleanza medico-paziente, basata su un impegno condiviso per raggiungere l’obiettivo. La strada da seguire è il controllo dei fattori di rischio:

  • indice di placca;
  • indice di sanguinamento;
  • controllo dei parametri parodontali;
  • comportamenti corretti (fumo, stile di vita, alimentazione, controllo della salute generale).

L’odontoiatra deve personalizzare la terapia di mantenimento, stabilendo una periodicità delle sedute ambulatoriali, solitamente dai 3 ai 6 mesi. Oltre alle sedute di terapia di mantenimento, il paziente o la paziente riceverà informazioni di volta in volta su ciò che deve fare e in che modo farlo.

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Riassumiamo i 4 momenti fondamentali per prevenire situazioni parodontali

Ci sono almeno quattro aspetti da considerare:

  1. Igiene dentale quotidiana: mantenere una corretta igiene orale è il primo passo per prevenire la parodontite e tante altre problematiche legate alla salute orale. Lavare i denti almeno due volte al giorno e utilizzare il filo interdentale ogni giorno sono importanti gesti di prevenzione.
  2. Visite odontoiatriche regolari: effettuare controlli regolari dal dentista, almeno ogni sei mesi, è molto importante. Infatti, l’odontoiatra (nello specifico il parodontologo) può identificare i segni precoci della parodontite e intervenire rapidamente.
  3. Igiene dentale professionale: la pulizia dentale professionale può rimuovere la placca e il tartaro che non riesci a rimuovere con la spazzolatura e il filo interdentale a casa. L’igiene orale professionale rientra tra le pratiche necessarie durante i controlli di routine.
  4. Consulenza, insegnamento attivo e sensibilizzazione: odontoiatra e igienista insegnano al paziente o alla paziente il corretto utilizzo degli strumenti per l’igiene dentale domiciliare, e la persona prova direttamente nella propria bocca. Sensibilizzare alla prevenzione è importante per evitare situazioni patologiche più difficilmente gestibili.

Quando la situazione parodontale è difficilmente reversibile?

La parodontite può diventare irrecuperabile se non adeguatamente trattata. Ecco i segni che indicano una situazione piuttosto severa:

  • Grave perdita ossea: si verifica quando l’osso di sostegno del dente è seriamente danneggiato e non può più sostenere i denti.
  • Mobilità dentale avanzata: significa che i denti sono estremamente mobili e difficilmente possono essere stabilizzati.
  • Ascessi ricorrenti: sono infezioni che si reiterano, con dolore acuto intorno ai denti e alle gengive.

Vediamo ora le cause della malattia parodontale.

Quali sono le cause della parodontite?

La malattia parodontale è una malattia di origine principalmente batterica, ma non solo. Infatti, esistono altri fattori predisponenti che possono peggiorare l’esito della malattia, complicarne la prognosi o accelerarne l’andamento. Tra questi fattori predisponenti possiamo individuare il diabete, il fumo di sigaretta, la cattiva igiene orale (l’accumulo di placca e tartaro comporta la proliferazione e l’accumulo di batteri patogeni) e la genetica.

Come si può trattare la parodontite?

Per rallentare o risolvere questa condizione, ci sono due strade:

  • Terapia parodontale non chirurgica: è la prima fase della terapia e avviene mediante la rimozione di placca e tartaro (importanti fattori di rischio, come abbiamo visto) e tramite il controllo e l’igiene dentale domiciliare.
  • Terapia parodontale chirurgica, che si esegue tramite una serie di terapie e un approccio manuale. Esistono vari tipi di terapia parodontale chirurgica: conservativa, rigenerativa e resettiva.

Tipi di terapia parodontale chirurgica

  • Conservativa, molto semplice e ben tollerata: si apre un lembo gengivale per vedere direttamente l’osso sottostante e pulire la tasca con maggiore efficacia.
  • Rigenerativa: il tessuto parodontale può essere rigenerato parzialmente o totalmente.
  • Resettiva: agisce sull’osso e sui tessuti molli, riducendo i difetti. Consente di eliminare la tasca gengivale spostando i tessuti gengivali in direzione apicale.

Vediamo ora nello specifico il ruolo dell’odontoiatra nella prevenzione e nel trattamento della patologia.

In che modo interviene l’odontoiatra?

A livello “tecnico”, nelle tasche parodontali l’odontoiatra interviene con i propri strumenti professionali per disgregare il biofilm batterico. Una volta rimossa la colonia dei batteri anaerobi patogeni, la situazione parodontale migliorerà notevolmente.

 

Inoltre, come abbiamo visto, l’aspetto della sensibilizzazione e del counseling è altrettanto cruciale: l’odontoiatra spiega le cause e i fattori aggravanti di cui abbiamo parlato poco fa, sensibilizzando le persone all’adozione di abitudini regolari e favorevoli alla salute orale, per ridurre il rischio di insorgenza della malattia.

 

L’elemento decisivo dell’attività di counseling è il controllo. Infatti, i controlli devono essere regolari, per assicurarsi che la situazione parodontale sia gestibile, che il paziente o la paziente abbia seguito i consigli e che esegua adeguatamente l’igiene domiciliare con gli strumenti corretti.

Conosci gli indici di placca e di sanguinamento?

Un altro aspetto importante è il rilevamento degli indici di placca e degli indici di sanguinamento:

  • L’indice di placca rileva la placca sulla superficie dentale;
  • l’indice di sanguinamento è un indice di infiammazione, serve a controllare quanto sanguinano le gengive.

Questi indici possono fornirci dati numerici concreti. Quali sono i valori considerati “normali”? In condizioni di salute, l’indice di placca deve essere sotto al 20%; l’indice di sanguinamento deve essere sotto al 10%.

 

Solo dopo aver rilevato questi indici, si effettuano terapie e counseling. Nel corso dei controlli successivi, si verifica che queste percentuali siano diminuite e rientrate nei parametri ottimali.

 

Al contrario, se questi indici non rientrano nei valori originali, è possibile che la routine di igiene domiciliare del paziente vada migliorata.

 

Una volta raggiunti i valori di riferimento, la patologia risulta sotto controllo e la prognosi migliora sensibilmente.

 

Spero di esserti stato utile con questo articolo e mi auguro, se già non lo stai facendo, che da oggi in poi considererai una priorità la tua salute gengivale e parodontale. Per qualunque dubbio o chiarimento sulla parodontite o su altre tematiche correlate, non esitare a scrivere a simone@simonevaccari.it o a rivolgerti allo studio: saremo ben lieti di risponderti.




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