Carie in gravidanza: rischi, cosa fare e rimedi per evitare pericoli

L’insorgenza della carie in gravidanza è una condizione abbastanza diffusa: infatti, la gravidanza è un periodo molto particolare nella vita di una persona, e non è raro che possano comparire alcune problematiche riguardanti la salute di denti e gengive. In questo articolo, vedremo insieme di rispondere alle principali domande che si pongono molte future mamme, ma non solo, a proposito della carie in dolce attesa.

Perché possono comparire carie e problemi dentali in gravidanza?

Gli sbalzi ormonali di estrogeni e progesterone cambiano la composizione della saliva e la quantità di saliva prodotta. Questo fenomeno contribuisce ad aumentare la probabilità di placca e tartaro, esponendo al rischio di carie.

 

Inoltre, le alterazioni ormonali provocano diversi disturbi, come per esempio un aumento del sanguinamento gengivale, infiammazioni a carico delle mucose della bocca e delle gengive (gengivite), e, nei casi più severi, anche un aumento della mobilità dei denti.

 

Presso il nostro studio odontoiatrico a Modena siamo davvero molto attenti a questo e a tutti gli aspetti più delicati della salute orale di una persona. Soprattutto in queste situazioni, è fondamentale affidarsi a figure professionali affidabili e competenti, che sappiano, letteralmente, dove “mettere le mani”.

 

Ma veniamo a una domanda che mi viene posta di frequente e che preoccupa molte future mamme: la presenza di carie può condizionare la salute del feto? Lo vediamo subito.

Le carie possono influenzare la salute del feto?

Un’importante infezione del cavo orale potrebbe essere dannosa per il feto, nel caso raggiungesse la placenta attraverso il flusso sanguigno.

 

Una ricerca dagli Stati Uniti, intitolata Livelli batterici orali materni prevedono lo sviluppo di carie nella prima infanzia, è stata pubblicata online il 19 dicembre 2013, sul Journal of Dental Research, e ha dimostrato che elevati livelli di batteri cariogeni nella bocca di una gestante potrebbero essere indicatori attendibili della carie infantile nel futuro bambino.

 

Lo studio ha documentato che la minaccia batterica salivare materna non solo è associata all’infezione orale tra i bambini, ma aumenta sensibilmente il rischio di presenza di carie nella prima infanzia.

 

Perciò, è opportuno intervenire quanto prima (anche se, possibilmente, dopo il primo trimestre, quello più delicato), per evitare che la carie intacchi la polpa dentale e l’infezione progredisca. Una volta sanato, il dente sarà poi otturato con materiali atossici e biocompatibili che non rappresentano nessun rischio per il bambino.

Come tenere sotto controllo la carie durante i nove mesi di gravidanza?

Vediamo insieme di seguito come tenere sotto controllo la salute orale e l’eventuale presenza di carie durante i nove mesi di gestazione:

  • Primo trimestre: è caratterizzato da possibili nausea e vomito, ed è il periodo in cui la gravidanza è più a rischio. Sarebbe meglio evitare radiografie, se possibile. Sì a terapie d’urgenza o semplici, meglio rimandare quelle complesse.
  • Secondo trimestre: il feto è più sviluppato e sono superate alcune condizioni critiche del primo trimestre. È possibile eseguire trattamenti semplici per il controllo della carie (terapia conservativa, endodonzia o estrazioni semplici).
  • Terzo trimestre: il feto è molto ingombrante e si va verso il termine della gestazione. Si può procedere con terapie semplici, non impegnative e non troppo lunghe e complesse, a meno di non dover intervenire d’urgenza.

Una questione particolarmente sentita è: si possono assumere farmaci in gravidanza? Si può fare l’anestesia in gravidanza? Rispondiamo nei prossimi paragrafi.

Come funziona l’anestesia in gravidanza per le cure dentali?

L’argomento relativo all’anestesia per curare i denti in gravidanza è particolarmente sentito. Quello che possiamo fare è riprendere le linee guida dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani: non esistono controindicazioni all’uso di anestetici locali (ovviamente somministrati dietro stretto controllo medico), perché i principi sono sicuri e non attraversano la placenta.

 

Lo stesso possiamo dire di alcune classi di farmaci, come per esempio il paracetamolo (Tachipirina) che è in grado di ridurre il mal di denti in gravidanza, mentre per quanto riguarda vasocostrittori e antibiotici è necessario valutare con ginecologo e dentista.

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Quali sono le precauzioni da prendere durante la cura delle carie in gravidanza?

Se si programma una gravidanza, sarebbe consigliabile sottoporsi a una prima visita di controllo dal proprio dentista di fiducia per escludere la presenza di carie, ascessi o altre situazioni che possano richiedere cure.

 

Sarebbe opportuno che qualunque trattamento avvenisse prima della gravidanza, soprattutto se si tratta di interventi importanti come estrazioni, cure ai denti del giudizio o impianti dentali. In generale, è importante evitare la degenerazione di condizioni patologiche.

 

È prioritario sottoporsi ad almeno una visita di controllo odontoiatrico durante la gravidanza e a sedute di igiene dentale professionale ogni tre mesi. Per quanto riguarda l’igiene orale domiciliare, è importante lavare i denti con spazzolino (e filo interdentale) possibilmente tre volte al giorno, come indicato dall’igienista durante le visite di controllo.

È sicuro curare la carie durante la gravidanza?

Nel caso in cui la carie o altri disturbi dentali dovessero manifestarsi durante i nove mesi di gravidanza, è più che legittimo chiedersi se sia possibile e sicuro sottoporsi a cure odontoiatriche o se ci siano delle controindicazioni.

 

Come raccomandato dalle Linee Guida del Ministero della Salute per la promozione della salute orale in età perinatale, stilate da un gruppo multidisciplinare di esperti, le terapie odontoiatriche sono sicure e fondamentali per il mantenimento della salute durante la gravidanza: infatti, non c’è particolare motivo per rinviare cure odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute, urgenti o necessarie.

 

Il periodo ideale per sottoporsi a cure dentali è quello tra la 14° e la 20°settimana di gestazione. Sullo stesso argomento, il documento ufficiale specifica che:

  • Le misure diagnostiche, incluse le radiografie necessarie, possono essere intraprese in modo sicuro, con le dovute precauzioni.
  • L’ablazione del tartaro sopragengivale e la levigatura radicolare per trattare la gengivite e la parodontite possono essere praticate in modo sicuro.
  • In caso di sanguinamento gengivale, dolore ai denti, presenza di cavità nei denti, denti che si muovono, gonfiore gengivale che insorgono durante la gravidanza, è necessario recarsi dal proprio odontoiatra per la diagnosi e le cure specifiche.
  • Il trattamento delle infezioni acute odontogene o di possibili focolai infettivi orali dovrebbe essere effettuato in qualunque periodo della gravidanza.
  • Le terapie orali elettive possono essere rimandate a dopo il parto.
  • Ricorrere alle cure dentistiche in caso di carie in gravidanza o di altri disturbi ai denti, non solo è possibile, ma caldamente consigliato. Infatti, il ritardo nel provvedere alle cure necessarie per condizioni patologiche in corso potrebbe determinare un rischio significativo per la madre e, indirettamente, per il feto. Ogni trattamento o intervento sarà sempre valutato in accordo con il ginecologo.

Possono essere prescritti antibiotici per le carie in gravidanza?

Durante la gravidanza, se necessario, è possibile non solo assumere farmaci, ma anche ricorrere nello specifico agli antibiotici; infatti, gli antibiotici sono essenziali per il trattamento delle infezioni batteriche, anche se da utilizzare solo ed esclusivamente su prescrizione medica, per il tempo necessario e seguendo le dosi indicate. In generale, l’amoxicillina e l’ampicillina sono considerati gli antibiotici di prima scelta in gravidanza.

 

Come indicato dalle indicazioni AIFA, nella scheda di ciascun principio attivo è riportata una breve definizione della sostanza, con informazioni sulla classe di appartenenza e sugli effetti riscontrati in letteratura scientifica per l’utilizzo del farmaco nei tre differenti trimestri e in allattamento.

Prevenire è meglio che curare: accorgimenti anti carie in gravidanza

Le problematiche legate alla bocca, soprattutto l’insorgenza di carie e in generale il mal di denti possono essere prevenute seguendo semplici accorgimenti. Innanzitutto, e ciò è valido non solo per le donne in gravidanza, ma per tutte le persone, è importante avere un’attenzione costante per l’igiene orale quotidiana e seguire corrette abitudini alimentari.

 

La salute orale delle persone in gravidanza è presente nelle già citate Linee Guida del Ministero della Salute per la promozione della salute orale in età perinatale e come misure preventive troviamo le seguenti:

  • Alimentarsi di frequente e con piccole quantità di cibo nutriente.
  • In caso di nausea, fare risciacqui con acqua con sciolto un cucchiaino di bicarbonato di sodio, per neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale.
  • Masticare chewing-gum senza zucchero o contenenti xilitolo dopo i pasti.
  • Utilizzare uno spazzolino da denti delicato e un dentifricio al fluoro non abrasivo, per prevenire danni alle superfici dentali demineralizzate, dovuti al contatto con il contenuto gastrico acido.
  • Una ulteriore raccomandazione riguarda la fluoroprofilassi, cioè la prevenzione della carie tramite l’utilizzo del fluoro, su consiglio del dentista.
  • Anche la programmazione di sedute di igiene orale professionale durante i mesi di gestazione è una valida prassi per prevenire la comparsa di eventuali carie e per tenere controllata la salute della bocca.

Mi auguro di esserti stato utile con questa guida e di aver risposto alle tue principali domande. Per ulteriori, eventuali richieste, puoi contattarmi all’indirizzo simone@simonevaccari.it o puoi rivolgerti allo studio: saremo molto lieti di accogliere tutte le tue richieste.




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