Carie ai denti: tutto quello che ti occorre sapere

La carie ai denti è una “nemica” insidiosa e, nelle sue fasi iniziali, silenziosa. Molte persone tendono a trascurare questa condizione, accorgendosi della carie solo in fase complicata, quando il problema si manifesta col dolore ai denti. Inoltre, non sempre all’igiene dentale e alla prevenzione è attribuita la giusta importanza. In questo articolo conosceremo insieme la carie in tutti i suoi aspetti, vedremo come affrontarla in varie situazioni e cercheremo di rispondere alle domande più frequenti al riguardo.

Che cos’è la carie?

La carie o malattia cariosa è una patologia che coinvolge i tessuti dentali. Inizialmente, è caratterizzata dalla distruzione dello smalto. Se non si interviene tempestivamente, la carie intacca progressivamente la salute complessiva del dente, creando al suo interno una cavità che può “scavare” i tessuti dentali in profondità e degenerare fino alla perdita del dente stesso.

 

Il processo che promuove lo sviluppo della carie ha inizio con l’azione dei batteri prodotti dai residui alimentari. Malgrado esistano centinaia di microrganismi, la placca batterica è costituita prevalentemente dai vari ceppi dello Streptococcus mutans, dal Lactobacillus acidophilus e dagli actinomiceti. Tra questi batteri, il lattobacillo possiede il più alto potere cariogeno.

Come agiscono i batteri della placca?

I batteri di cui abbiamo parlato fermentano e iniziano a produrre acidi: insieme alle micro particelle di cibo e alla saliva formano la placca dentale, una pellicola o film che ricopre i denti.

 

Gli acidi della placca iniziano a erodere lentamente la parte più esterna del dente, cioè lo smalto, causando piccoli fori (si parla di carie di primo grado, solitamente indolore). Questa è la fase iniziale, più semplice da trattare in modo non invasivo: invece, se il processo erosivo viene trascurato, l’infezione cariosa assume un andamento ingravescente, cioè peggiora.

 

Dai piccoli fori creati sul dente, i batteri e gli acidi possono “insinuarsi” e raggiungere lo strato successivo, la dentina, più cedevole e meno resistente dello smalto (qui parliamo della carie di secondo grado).

 

I batteri e gli acidi continuano il loro percorso fino alla polpa dentale, che contiene nervi e vasi sanguigni (carie di terzo grado). In questa fase, la carie è dolorosa e si “annuncia”, ma ormai la situazione inizia a essere compromessa.

 

L’infezione cariosa può andare ancora più in profondità, fino all’osso (carie di quarto grado) e compromettere le strutture profonde del dente.

Quali sono le cause principali della carie ai denti?

La carie è una patologia a eziologia multifattoriale: ciò significa che i fattori predisponenti sono molteplici. Sicuramente, la carie è riconducibile sia a cause esogene (esterne), sia endogene (interne).

 

Prima di enumerarle, è importante anticipare quanto la prevenzione e l’azione individuale quotidiana siano molto importanti per preservare la salute orale.

 

Trascurare l’igiene orale, non dedicare il giusto tempo al lavaggio dei denti, rimandare i controlli odontoiatrici sono comportamenti che si rifanno alla nostra responsabilità: non è importante solo avere un bel sorriso, ma anche sano. La salute della bocca è tanta parte della nostra salute generale.

 

Presso il nostro studio odontoiatrico a Modena siamo particolarmente attenti a tutto ciò, e cerchiamo di (in)formare e sensibilizzare i pazienti e le pazienti sulla loro salute orale. Passiamo adesso ad analizzare le varie cause della carie.

Carie e cause endogene

Le cause endogene o interne intervengono nelle fasi iniziali del processo carioso, favorendone l’insorgenza. Tra le cause endogene riconosciamo:

Quantità della produzione di saliva

La saliva è in grado di tamponare l’acidità del cavo orale. Grazie ad alcune sostanze presenti in essa, la saliva svolge anche una funzione protettiva, antimicrobica e immunitaria dagli agenti cariogeni. Perciò, qualsiasi condizione riduca la secrezione salivare, renda la saliva più viscosa o ne abbassi il pH, fa in modo che i denti siano più sensibili all’attacco dei batteri. Per esempio, alcune malattie e l’azione di alcuni farmaci possono ridurre la quantità di saliva e quindi favorire l’insorgenza carie.

Caratteristiche strutturali dei denti

Le caratteristiche dei denti possono influire sulla formazione della carie. Per esempio, un solco interdentale particolarmente accentuato favorirà il ristagno di residui di cibo, condizione che predispone allo sviluppo dei batteri.

 

Oltre a ciò, ci sono differenze individuali nel livello di mineralizzazione dentale; più il dente è ricco di minerali, più sarà protetto dalle aggressioni batteriche.

Carie e cause esogene

Agiscono direttamente sullo smalto, cioè la superficie più esterna del dente, nel punto in cui inizia il processo carioso. Tra le cause esogene della carie possiamo trovare:

Placca 

È la principale causa della carie. La placca è una patina che aderisce alla superficie dei denti e sulla quale si sviluppano i batteri. Grazie alla sua acidità, questa sostanza è in grado di sciogliere gradualmente lo smalto dentale, intaccando la dentina.

Eccesso di zuccheri

Un eccessivo consumo di cibi zuccherati (dolciumi, dolci farciti, bevande zuccherate e simili) altera il fisiologico equilibrio batterico del cavo orale, esponendo all’insorgenza di carie. Infatti, il glucosio è il principale nutrimento dei lattobacilli.

Abitudine al fumo (come causa secondaria)

Fumare regolarmente predispone a una serie di condizioni che incidono negativamente sulla salute dentale. Infatti, oltre a causare macchie sui denti, il fumo espone di più alle infezioni dentali, tra cui la carie. Ciò accade perché alcuni tipi di tabacco contengono molti zuccheri e aumentano, di conseguenza, la suscettibilità alla carie. Inoltre, il fumo costituisce un fattore di rischio anche per la malattia parodontale o parodontite, responsabile di recessione gengivale.

Con quali sintomi si manifesta la carie?

Riuscire a rintracciare una carie non è facilissimo: infatti, spesso, agli esordi, i pazienti non lamentano particolari sintomi e non notano le macchioline nere con cui si manifesta la carie. Nella maggior parte dei casi, le carie si sviluppano nella parte posteriore della dentatura e sono difficilmente visibili, e i sintomi compaiono quando la lesione cariosa è già in fase avanzata.

I primi segnali della malattia cariosa sono, per esempio:

  • Maggiore sensibilità dentale.
  • Alito pesante.
  • Dolore ai denti.
  • Dolore acuto quando si mangia qualcosa di acido, dolce, caldo o freddo.
  • Fori o fosse visibili nei denti.

Nel prossimo paragrafo, vedremo come curare una carie quando il problema è già conclamato.

Come si cura una carie? Vediamo insieme le varie metodiche

In caso di carie, il/la dentista è l’unica figura professionale che possa intervenire per trattare il problema. La branca scientifica che si occupa di curare la carie è l’endodonzia. La cura più adeguata alla carie dipende dal livello di severità della patologia. Ecco le tecniche principali:

Fluorizzazione

In realtà, la fluoroprofilassi o terapia del fluoro è una misura di prevenzione; consiste nell’applicare fluoro ad alta concentrazione sui denti, ed è praticata presso lo studio dentistico, per migliorare la salute orale, rendere i denti più resistenti alle sostanze acide e zuccherine che potrebbero aggredirli, diminuire il rischio di carie e rafforzare lo smalto.

 

Il fluoro è applicato in gel o in forma liquida, e il trattamento è effettuato direttamente sui denti, oppure, in alternativa, tramite una sottile mascherina in gomma, sulla quale è applicato il gel; la mascherina viene poi posizionata sulle arcate dentali, per una decina di minuti. Dopo questo trattamento, è consigliabile non mangiare e bere per almeno 30 minuti.

 

Dopo la fluorizzazione, i denti sono come avvolti da un film protettivo che impedisce ai batteri e ad altre sostanze nocive di aderire allo smalto, rallentando e contrastando la formazione di placca e carie.

 

Questo trattamento dovrebbe essere ripetuto almeno due volte l’anno ed esclusivamente presso lo studio odontoiatrico, perché il fluoro deve essere accuratamente dosato da un/una professionista.

Otturazione

È necessaria quando la carie è a uno stadio più avanzato. Si elimina la carie con un trapano, fino a raggiungere il tessuto sano, poi si disinfetta e si pulisce la zona interessata. Successivamente, il foro viene riempito con materiale apposito e biocompatibile. L’otturazione può richiedere anche due o tre sedute, in relazione alle dimensioni della carie.

 

Solitamente, è il trattamento d’elezione per una carie superficiale, interdentale se in stadio iniziale, carie radicolare, sottogengivale o una carie del colletto, a meno che non siano presenti complicanze che rendono necessaria la devitalizzazione oppure, in casi estremi, l’estrazione.

Corona dentale

Nel caso in cui la carie sia molto estesa, l’otturazione potrebbe non essere più sufficiente, perciò si opta per la rimozione della carie e la copertura del dente con una corona. L’applicazione della corona richiede più sedute, perché il dentista deve asportare la parte necrotica del dente, prendere un’impronta dentale e inviarla dall’odontotecnico, che realizzerà una corona su misura. Dopodiché, il dentista applicherà la corona sul dente con uno speciale cemento.

Devitalizzazione

Quando la carie è estesa a tal punto da danneggiare la polpa dentale, si esegue la devitalizzazione. In questo caso, il dentista rimuove la polpa necrotica, sigilla l’area del canale con cementi o materiali biocompatibili per proteggere il dente da possibili infezioni. È il caso di carie interdentale, radicolare o gengivale in stadio avanzato.

Estrazione del dente

Se il dente è in condizioni talmente gravi da essere irrecuperabile, si deve procedere con l’estrazione.

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Quanto costano i trattamenti per curare le carie?

Non c’è una risposta assoluta, ma i prezzi e il tariffario dipendono dal singolo studio dentistico. Ciò che possiamo dire è che ci sono vari fattori che concorrono a incidere sul prezzo finale.

 

A incidere sul prezzo è indubbiamente lo stadio di evoluzione della lesione cariosa. Per esempio, la devitalizzazione è un procedimento di cura più dispendioso di una semplice otturazione.

 

Anche la quantità di denti coinvolti dal processo carioso può far lievitare il prezzo finale: infatti, è possibile che alcuni pazienti abbiano più elementi dentali cariati, e a diversi livelli di evoluzione. In tal caso, il quadro di partenza è più complesso, così come i trattamenti e l’impegno relativo.

 

La complessità di un’otturazione varia in relazione al numero di pareti del dente coinvolte dalla lesione cariosa. Per intenderci:

  • Cavità semplici di prima classe che interessano solo la superficie occlusale;
  • cavità di seconda classe che coinvolgono anche una superficie interdentale;
  • cavità mesio-occluso-distali (o MOD) che colpiscono almeno tre superfici del dente;
  • cavità di 3 e 4 classe che coinvolgono denti incisivi e canini in zona estetica;
  • cavità di 5 classe che colpiscono il colletto dentale: in queste situazioni è un po’ più difficoltoso inserire la diga di gomma.

Ci sono poi altri aspetti da considerare. La qualità dei materiali, la manodopera e la professionalità sono fattori molto importanti: una scarsa preparazione e l’utilizzo di materiali di fascia qualitativa non elevata potrebbero farti risparmiare, ma i risultati sarebbero insoddisfacenti.

 

Inoltre, un lavoro low cost e mal eseguito potrebbe aggravare le condizioni di partenza e portare a conseguenze non recuperabili.

 

Non dimentichiamo anche che la carie è spesso legata alla scarsa igiene orale dei pazienti, alla poca consapevolezza e sensibilità verso la salute orale. Ciò può essere il risultato sia di un lavoro di sensibilizzazione scarso (affidati sempre a un dentista responsabile), sia alla responsabilità del singolo paziente.

Carie in gravidanza: quali sono i rischi e i trattamenti consigliati?

Se si sta programmando una gravidanza, sarebbe importante sottoporsi a una prima visita di controllo per escludere la presenza di carie, ascessi o altre problematiche.

 

In generale, sarebbe consigliabile che qualunque trattamento avvenisse prima della gravidanza, specie se si tratta di interventi impegnativi come estrazioni o impianti dentali: lo scopo è prevenire la degenerazione di condizioni patologiche.

 

È essenziale sottoporsi ad almeno una visita di controllo odontoiatrico durante la gestazione, e a sedute di igiene dentale professionale ogni tre mesi. Per ciò che riguarda l’igiene orale domiciliare, è fondamentale lavare i denti con spazzolino elettrico o manuale (e utilizzare il filo interdentale) tre volte al giorno, come suggerito dall’igienista durante le visite di controllo.

Ci sono controindicazioni alla cura della carie durante la gravidanza?

Non ci sono controindicazioni, anzi, la salute orale è fondamentale in gravidanza. Le Linee Guida del Ministero della Salute per la promozione della salute orale in età perinatale, compilate da un gruppo multidisciplinare di esperti, confermano che le terapie odontoiatriche sono sicure e molto importanti per il mantenimento della salute in gravidanza: infatti, non ci sono motivi per rimandare cure dentistiche di routine o il trattamento di condizioni acute o urgenti.

 

Il periodo migliore per sottoporsi a cure odontoiatriche è quello tra la 14° e la 20°settimana di gravidanza. Sullo stesso argomento, il documento ufficiale specifica che sottoporsi alle cure dentistiche in caso di carie in gravidanza o di altri problemi ai denti è caldamente consigliato.

 

Infatti, il ritardo nel risolvere condizioni patologiche potrebbe esporre la madre e il feto a un rischio significativo. Ogni trattamento o intervento sarà sempre stabilito di concerto col ginecologo/a di riferimento.

Si possono utilizzare farmaci e anestetici in gravidanza?

Sempre secondo il documento ufficiale, in gravidanza è possibile assumere farmaci e utilizzare antibiotici, essenziali per la cura delle infezioni batteriche, anche se da assumere esclusivamente su prescrizione medica, solo per il tempo necessario e seguendo le dosi indicate.

 

Le linee guida dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani confermano che non esistono controindicazioni all’uso di anestetici locali (indubbiamente somministrati dietro stretto controllo medico), perché i principi attivi sono sicuri e non attraversano la placenta.

 

Lo stesso discorso vale per alcune classi di farmaci, come ad esempio il paracetamolo, in grado di ridurre il dolore ai denti in gravidanza.

 

Come riportato nelle indicazioni AIFA, la scheda di ogni principio attivo contiene una breve descrizione della sostanza, con informazioni specifiche sulla classe di appartenenza e sugli effetti riscontrati in letteratura scientifica, per l’impiego del farmaco nei tre differenti trimestri e durante l’allattamento.

Carie nei bambini: quali sono i rischi e i trattamenti consigliati?

La carie può coinvolgere anche i denti da latte. In questa fase, i bambini sono più predisposti perché non hanno ancora imparato a lavarsi i denti al meglio, i denti sono più fragili, poiché appena erotti e ancora in fase di maturazione.

 

È fondamentale fare prevenzione nei bambini, per evitare episodi cariosi già da subito.

Carie da biberon

Le carie da biberon indicano una condizione che interessa i bambini sotto i 3 anni (generalmente sulla superficie liscia degli incisivi) o una situazione di varie lesioni cariose nei bambini tra i 4 e i 5 anni.

 

Spesso, in questi casi, le lesioni cariose sono presenti già a 12-18 mesi, e sono caratterizzate da macchie bianche sugli incisivi superiori o sui canini. Rapidamente, queste lesioni possono peggiorare e danneggiare seriamente i denti da latte appena spuntati.

 

Perché compaiono le carie così presto? La causa principale è l’abitudine a intingere il ciuccio in zucchero o miele, per renderlo più appetibile, calmare i bambini dal pianto e favorire il sonno.

 

Anche i biberon pieni di liquidi dolci sono fattori predisponenti alla carie: infatti, si riduce il flusso salivare, diminuisce il processo di autodetersione e di tamponamento dell’acidità della bocca, e ciò permette agli zuccheri di attaccare lo smalto dentale, con possibile insorgenza di carie.

Carie nei denti da latte

Molte persone non lo sanno, ma curare i denti da latte è molto importante, perché, oltre a essere importanti per masticare e parlare, i denti decidui “spianano” la strada ai denti permanenti.

 

I denti da latte si comportano esattamente come i denti definitivi: possono cariarsi e dunque provocare dolore acuto, ascessi o essere interessati da altre problematiche.

 

La carie nei denti da latte si presenta più facilmente rispetto alla carie nei denti definitivi, poiché lo smalto è più sottile e meno mineralizzato, mentre la dentina è più fragile e sottile.

 

Le principali cause delle carie nei denti da latte sono:

  • Eccessivo consumo alimenti dolci;
  • Igiene orale scorretta o insufficiente;
  • Altre condizioni come predisposizione individuale, ad esempio saliva insufficiente, difetti congeniti dello smalto, malattie metaboliche.

La prevenzione diretta delle carienei bambini prevede, sostanzialmente, le stesse misure da adottare anche per le persone adulte (cui dedicheremo un paragrafo) e cioè:

  • Igiene orale regolare, utilizzando una garzina sterile per pulire le gengive prima che spuntino i primi dentini, passando poi all’utilizzo dello spazzolino.
  • Alimentazione povera di zuccheri: meglio evitare di incoraggiare il consumo di dolci, dolciumi e bibite zuccherine.
  • Visite periodiche dal dentista pediatrico. Sempre più spesso si parla di visite neonatali e consulenze odontoiatriche precoci, utili sia per individuare eventuali problematiche alla struttura del cranio e del viso, sia per informare i genitori o le persone adulte di riferimento su come fare una buona prevenzione.

Quali sono i rischi e le conseguenze della carie non trattata?

Prima si interviene, minore sarà l’invasività del trattamento (e anche i costi per le cure). Dipende tutto da quanto la carie viene trascurata.

 

Infatti, una carie trascurata si propaga verso l’interno del dente, in modo progressivo, giungendo alla dentina, perforandola, e proseguendo fino ai tessuti nervosi e alla polpa dentale.

 

Qui insorgono dolori anche acuti ed eventuali complicanze, perché l’azione dei batteri può compromettere la salute del dente, fino alla sua perdita.

 

Perciò, una carie dentale non curata peggiora gradualmente e può determinare infezioni e situazioni come ascessi, granulomi e pulpiti.

 

È importantissimo ricordare che il dentista non va visto solo quando sopraggiungono i dolori! Come abbiamo già detto più volte nel corso di questo articolo, prevenire è di gran lunga meglio che curare, ed è importante fare periodiche visite di controllo.

Come prevenire con risultati efficaci le carie dentali?

Vediamo insieme i comportamenti virtuosi per contrastare l’insorgenza della carie:

  • Igiene orale quotidiana scrupolosa. Dopo ogni pasto e tre volte al giorno, (almeno due, se durante il giorno si è al lavoro e non c’è modo), sarebbe importante spazzolare con cura i denti, con lo spazzolino elettrico o manuale. Per una pulizia ancora più efficace, è fondamentale utilizzare il filo interdentale.
  • Sottoporsi a visite regolari dal dentista. È essenziale tenere sotto controllo la propria salute orale tramite periodiche visite dal dentista, per rintracciare in fretta eventuali problematiche.
  • Ridurre gli zuccheri. I cibi ricchi di zuccheri semplici e le bibite dolcificate sono il principale fattore predisponente alla carie, e sarebbe opportuno limitarne il consumo.
  • Sottoporsi a sedute di igiene orale professionale ogni sei mesi: è un momento importante, sia per la salute orale, sia per acquisire le corrette tecniche di pulizia per l’igiene domiciliare, suggerite dall’igienista.
  • Non fumare. Fumare può creare condizioni favorevoli all’insorgenza di carie, perciò sarebbe opportuno ridurre quest’abitudine, anche per questioni di salute generale.

E ora vediamo di sfatare alcuni falsi miti sull’insorgenza di carie.

Carie e falsi miti: cosa è vero e cosa no

Sulla carie si legge e si sente di tutto; molte convinzioni sono radicate nelle persone e possono contribuire a svalutare l’importanza della prevenzione e delle cure odontoiatriche, ed è importante fare chiarezza.

È vero che le carie possono regredire da sole?

La carie non può rientrare da sola: infatti, i tessuti dentali non possiedono capacità rigenerativa. In questa situazione, l’unico trattamento per porre rimedio al processo cariogeno è l’otturazione, se la carie non è ancora in stato avanzato, nei casi più gravi la devitalizzazione.

È vero che la carie può dipendere da cause psicologiche?

Non è stata riscontrata una relazione lineare diretta tra ansia, stress e carie; tuttavia, quando abbiamo particolari preoccupazioni o il nostro equilibrio psico-emotivo non è al top, il sistema immunitario può indebolirsi, abbassando le nostre difese.

 

La debolezza immunologica potrebbe contribuire a peggiorare eventuali patologie causate dai batteri della placca dentale, come ad esempio parodontite, gengivite e carie.

 

Infatti, quando le difese immunitarie sono più deboli, il nostro organismo fatica a difendersi dalle infezioni.

 

È vero che il bicarbonato di sodio può aiutare a prevenire o curare le carie?

Secondo i risultati di alcuni studi scientifici, i dentifrici contenenti bicarbonato di sodio e fluoruro sarebbero consigliabili ai/alle pazienti privi di particolari problematiche dento-gengivali.

 

In particolare, in uno studio condotto nel 2011 è stata rilevata una maggiore efficacia meccanica nella rimozione della placca dei dentifrici contenenti bicarbonato di sodio, rispetto ai dentifrici che non lo includono.

 

Peraltro, oltre all’azione meccanica, il bicarbonato di sodio, per via della sua basicità, possiede un’azione chimica e biologica che “assorbe” l’acidità presente nel cavo orale.

 

Tuttavia, non stiamo parlando di metodi fai-da-te: se pensi che strofinarti il bicarbonato di sodio sui denti possa agire contro la carie, specie se già in fase avanzata, sei sulla cattiva strada! È sempre necessario fare tutti i controlli del caso dal dentista e seguire le opportune indicazioni.

È vero che il dolcificante senza zucchero previene le carie?

Si sente spesso parlare dello xilitolo come sostituto dello zucchero e alleato contro la carie. Lo xilitolo non viene metabolizzato dai batteri cariogeni presenti nella bocca, e, a differenza del saccarosio, non è un alimento che i batteri possano sfruttare per crescere e proliferare.

 

In particolare, stando a uno studio scientifico, oltre a una sua azione antibatterica, una delle ragioni della possibile efficacia preventiva dello xilitolo è che lo Streptococcus mutans non è in grado di utilizzarlo, con il risultato di una minore produzione di acidi.

 

L’assunzione di xilitolo per alcuni mesi attraverso chewing gum o caramelle sembrerebbe favorire l’azione di batteri meno acidogeni e con ridotta capacità di adesione alle superfici dentarie, a scapito dei batteri più nocivi per la salute dentale.

È vero che il latte materno causa carie nei neonati?

Il latte materno avrebbe qualche possibilità di predisporre alla carie, ma è una probabilità limitata; infatti, la correlazione tra allattamento e carie è legata soprattutto ad aspetti più meccanici e fisici:

  • La biomeccanica nell’atto della suzione, per cui il latte rimane sui denti prima di essere ingerito (a differenza, invece, dell’allattamento con il biberon);
  • Il movimento della suzione, che riduce la quantità di saliva a contatto con i denti, riducendo così la sua azione protettiva contro i batteri.

È vero che le persone adulte non possono sviluppare nuove carie?

No. Le carie possono colpire le persone di tutte le età, e non solo i bambini. Anche le persone adulte sono a rischio, se non mantengono una corretta igiene orale e non seguono una dieta povera di dolciumi e bibite zuccherate.

È vero che mangiare dolci causa inevitabilmente la carie ai denti?

Anche se il consumo eccessivo di zucchero è il principale elemento di rischio, non è l’unico fattore responsabile. Infatti, l’insorgenza di carie è determinata dalla combinazione di zuccheri e batteri presenti nella bocca. Questi batteri si nutrono degli zuccheri residui sulla superficie dei denti e producono acidi che possono attaccare lo smalto e provocare la carie.

È vero che l’assenza di dolore esclude in automatico la presenza di carie?

No. Quando la lesione cariosa è agli esordi, difficilmente si avvertirà dolore. Invece, spesso, quando il dolore si manifesta, potrebbe indicare che la carie è già avanzata e ha raggiunto uno stadio più severo. Come abbiamo detto, è importantissimo fare visite regolari dal dentista per trattare la carie prima che causi danni maggiori.

È vero che bere latte può aiutare a prevenire le carie?

Effettivamente, latte e derivati possono essere alleati dei denti per queste ragioni:

  • Contengono caseina, una proteina in grado di creare una pellicola sulla superficie dentale e proteggere lo smalto dalla carie.
  • Hanno un’azione rimineralizzante: sono ricchi di calcio e fosforo, capaci di riparare eventuali danni ai denti.
  • Generalmente, hanno un pH neutro e possono contribuire a neutralizzare l’azione di bibite e alimenti zuccherati e acidi.
  • Stimolano la produzione di saliva, che contribuisce a preservare e a riparare i denti.

Spero di esserti stato utile con questa ricca guida; se hai altri dubbi o domande, non esitare a scrivermi all’indirizzo simone@simonevaccari.it o a rivolgerti allo studio: saremo davvero lieti di accogliere tutte le tue richieste.




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