Se hai più di 40 anni, è probabile che tu abbia i denti storti. Come faccio a saperlo? Se stai leggendo questo articolo, forse ti riconoscerai: ci sono ragioni sociali, culturali e scientifiche per poterlo affermare con sicurezza. Vediamo insieme se sia possibile raddrizzare i denti in età adulta (spoiler: sì) e le varie casistiche.
Com’è cambiata la sensibilità alla prevenzione nel corso del tempo
Anzitutto, devi sapere che negli anni ‘70 e nella prima metà degli anni ’80, la cultura odontoiatrica in termini di prevenzione non era particolarmente diffusa.
In generale, il concetto di prevenzione in medicina era ancora piuttosto nebuloso. I medici e i dentisti erano figure di riferimento solo all’occorrenza, quando si manifestava un problema e c’erano sintomi dolorosi.
Difficilmente si pensava al dentista come a una figura che potesse diffondere le pratiche e le abitudini preventive.
Ti faccio un semplice esempio: sempre in quegli anni, la cintura di sicurezza sui sedili posteriori delle auto era praticamente sconosciuta a tutti, nessuno si preoccupava di mettere in sicurezza i bambini, le persone che avevano questa accortezza si contavano sulla punta delle dita.
Ciò accadeva non per un’incoscienza generalizzata, ma per una cultura diffusa a quell’epoca. Oggi, invece, la sicurezza è un aspetto fondamentale: molte auto moderne ci avvisano, attraverso dei sensori, che le cinture non sono allacciate, ricordandoci di provvedere alla sicurezza dei passeggeri.
In ambito odontoiatrico è accaduta la stessa cosa: ai giorni nostri, sin dall’età pediatrica si comincia a frequentare lo studio odontoiatrico per la prevenzione.
Ecco perché all’inizio ho affermato che persone di almeno 40 anni di età (ossia bambini degli anni ’70- ’80) potrebbero avere i denti storti. Le ragioni sono almeno tre:
- abitudini sociali;
- dentisti “generici”;
- trattamenti non eseguiti correttamente.
Vediamo nel dettaglio questi tre aspetti.
1. ABITUDINI SOCIALI
Difficilmente un genitore portava i propri figli a una visita ortodontica preventiva, non era una pratica diffusa. La visita era qualcosa di riservato a pochi, appannaggio delle grandi città, per una scarsa consapevolezza diffusa.
2. I DENTISTI ERANO GENERICI
A quei tempi l’ortodonzia esisteva sì, ma se ne occupavano dentisti generici, assieme ad altre attività, come ad esempio una otturazione, una devitalizzazione.
Ad oggi, anche questo scenario è totalmente cambiato. Sono infatti nati gli ortodontisti, ossia i dentisti con specialità in ortodonzia.
Come si diventa ortodontista specialista?
Per avere questa specialità, dopo aver concluso il percorso di studi in odontoiatria e protesi dentaria, della durata di sei anni, i dentisti devono aver frequentato una scuola di specialità della durata di tre anni, in Italia o all’estero. Ciò conferisce il titolo di ortodontista.
Generalmente, chi affronta questo percorso, dedica la propria vita esclusivamente alla terapia ortodontica: si tratta, perciò, di dentisti specializzati che sono forti conoscitori della materia.
Oggigiorno, le scuole di specialità stanno formando decine e decine di specialisti. Inoltre, l’informazione non è certo quella degli anni ’70- ’80: grazie al web, siamo in grado di sapere immediatamente se nelle nostre vicinanze sia presente una figura specialistica di questo tipo.
La qualità e la professionalità del dentista specializzato oggi sono decisamente superiori, sia in fase diagnostica, sia in fase terapeutica.
Ti parlo per esperienza personale: già a quei tempi, mia mamma mi portò intorno all’età di 10- 11 anni a fare la visita dal dentista. Misi l’apparecchio, ma mi trovai da adulto ad avere i denti non perfettamente allineati, a danno dell’estetico del mio sorriso.
3. TRATTAMENTI NON ESEGUITI CORRETTAMENTE
Quando un trattamento in età pediatrica, giovanile o adolescenziale viene eseguito male, la recidiva è un rischio molto alto: col passare del tempo i denti si spostano, ritornando alla condizione di partenza, in alcuni casi peggio di quando si era partiti.
È possibile raddrizzare i denti in età adulta?
La risposta è assolutamente sì! Purtroppo, sono tanti i pazienti adulti che vengono da me convinti di essere “troppo vecchi” per sistemare i propri denti, spesso scoraggiati proprio da professionisti del settore. Indipendentemente dall’età, infatti, è possibile sottoporsi a un percorso di ortodonzia.
Dal punto di vista odontoiatrico, un adolescente è già considerato adulto: che tu abbia 20, 30 o 40 anni, così come 50 0 60, per noi non cambia nulla.
È normale che ci siano momenti “strategici” dal punto di vista evolutivo: nell’età compresa dai 7 ai 10 anni è possibile effettuare trattamenti ortopedici, intervenendo direttamente sulle ossa del mascellare superiore o inferiore, come ad esempio l’espansione palatale.
Chiaramente, manovre di natura intercettiva e ortopedica possono essere effettuate solo in giovane età, mentre se si parla di allineamento dentale l’età non è un problema. Io stesso, all’età di 43 anni, ho intrapreso il mio secondo trattamento ortodontico, che mi ha portato a finalizzare la situazione.
Ci sono situazioni in cui sarebbe meglio evitare di raddrizzare i denti?
Vi sono casi in cui è opportuno fare una diagnosi scrupolosa. Quali?
- Pazienti con parodontite;
- situazioni di natura scheletrica.
Vediamoli più da vicino.
Pazienti con parodontite
Ad esempio, come avrai potuto leggere in altri articoli in cui ho parlato di parodontite, dopo i 40 anni di età un soggetto su due ha segni di parodontite, quindi il 50% della popolazione italiana adulta.
Il paziente affetto da parodontite non può assolutamente effettuare un trattamento ortodontico. Ciò perché il trattamento ortodontico è compiuto attraverso un processo infiammatorio, indotto dall’ortodonzia per creare un rimodellamento dell’osso alveolare, affinché i denti si possano spostare.
Questo processo infiammatorio è controllato dalle manovre ortodontiche attraverso la liberazione di un mediatore chimico, cioè l’interleuchina 6. Lo stesso mediatore chimico può aggravare l’infiammazione a livello parodontale.
Pertanto, negli adulti è sempre bene effettuare una visita dal parodontologo, per sincerarsi che non ci siano problemi di parodontite in corso. In caso affermativo, il trattamento ortodontico è una controindicazione assoluta.
I pazienti con parodontite dovranno essere seguiti da un valido parodontologo, in grado di risanare la situazione: solo allora potrà essere eseguito il trattamento ortodontico.
Il trattamento parodontale può variare da un caso all’altro: se ci sono segni di parodontite lieve, il problema si tratterà nell’arco di poche sedute. Invece, nel caso di parodontite avanzata, si richiederanno sedute e mesi di terapia prima di passare al trattamento ortodontico.
Tutti i pazienti con parodontite in atto che si sono rivolti al nostro studio, una volta risolto il problema parodontale, hanno potuto godere dei benefici del trattamento ortodontico.
Non solo. La parodontite è uno dei principali motivi per i quali gli adulti richiedono un trattamento ortodontico. Infatti, in seguito al riassorbimento dell’osso alveolare e del rimaneggiamento del parodonto, che tiene il dente ben saldo in bocca, i denti tendono a spostarsi.
Il paziente assiste quindi alla migrazione dei denti, con disallineamenti o apertura di spazi tra un dente e l’altro, sgradevoli da vedere.
Situazioni di natura scheletrica
In caso di mal occlusioni di origine scheletrica, il trattamento ortodontico non è indicato, o meglio, è consigliato se associato a un trattamento maxillo-facciale, mirato a ricondurre il mascellare nella stessa posizione.
Una delle principali cause di mal occlusione nell’adulto è riconducibile ai trattamenti ortodontici effettuati in giovane età in situazioni in cui erano presenti difetti di natura scheletrica, non diagnosticati, che hanno portato a una recidiva in età adulta.
Pertanto, l’adulto con problematiche scheletriche deve sottoporsi a una diagnosi molto attenta perché non è possibile risolvere la situazione con un semplice apparecchio.
Esistono tecniche o apparecchi più adatti per gli adulti?
No: le tecniche usate per i giovani sono le stesse che possono essere utilizzate in età adulta. Tuttavia, la vita di relazione di una persona adulta è molto diversa da quella di un adolescente: le richieste estetiche sono completamente diverse.
In età tra i 10- 13 anni i ragazzi chiedono l’applicazione di un apparecchio nella parte esterna dei denti affinché sia visibile, perché magari lo hanno visto sui denti dei loro amici e vorrebbero la stessa cosa.
Nella persona adulta le esigenze sono diverse: saranno richiesti trattamenti meno visibili e più nascosti. Esistono dispositivi ortodontici invisibili, come ad esempio apparecchio linguale e allineatori trasparenti.
Apparecchio linguale e allineatori trasparenti
L’apparecchio linguale è un apparecchio fisso al 100%, ma con la componente metallica (sia bracket che fili e legature) posta nella parte interna dei denti, e perciò invisibile a chi sta di fronte.
Gli allineatori sono mascherine trasparenti applicate sugli elementi dentali e invisibili a una distanza di relazione.
Qual è il dispositivo migliore tra i due? Non esiste un dispositivo migliore tra i due, ma un dispositivo più adatto al caso singolo.
Con l’apparecchio linguale è possibile risolvere tutte le malocclusioni che si presentano, mentre con gli allineatori trasparenti non tutte le malocclusioni possono essere trattate.
Indicativamente, solo una percentuale tra il 30% e il 35% delle mal occlusioni può essere risolta attraverso gli allineatori invisibili.
Invece, allineamenti dentali a scopo estetico possono essere trattati con gli allineatori in tempi molto brevi e con grande soddisfazione da parte del paziente.
Attenzione alla parte pre-protesica
In età giovanile, difficilmente i problemi dentali indurranno a sottoporsi a trattamenti di natura protesica, come ad esempio ricostruzioni, corone, ponti.
Nella maggior parte dei casi, questi problemi riguardano l’età adulta. Finché i denti sono naturali e sono storti, mal allineati o con mal occlusioni, tutto può essere accettato.
Invece, nel caso in cui devono essere eseguiti trattamenti di natura protesica, e nel contempo vi sono problemi di malocclusione, possono subentrare difficoltà.
Di conseguenza, il trattamento ortodontico nell’adulto può avere motivazioni di origine protesica, con pazienti dopo i 50 anni che devono eseguire una seria riabilitazione del proprio sorriso, ma la posizione dei denti ne limita il risultato finale.
Questi pazienti devono essere sottoposti a pre-trattamenti ortodontici per migliorare la posizione dei denti ed effettuare poi un trattamento protesico di miglior natura.
A parte questa categoria, posso affermare che la quasi totalità dei pazienti che si rivolgono a noi in età adulta sono spinti da motivazioni prettamente estetiche: i denti storti sono una delle principali cause che possono alterare la gradevolezza del nostro sorriso.
Hai finito di leggere questo articolo? Spero ti sia stato utile. Se vuoi toglierti qualche altra curiosità ti consiglio di dare uno sguardo alle testimonianze dei nostri pazienti (troverai proprio dei casi di trattamenti di ortodonzia su adulti):
→Clicca per visualizzare le testimonianze!
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