- Curare la parodontite costa tanto… ma non costa poi così tanto
- Come mai questi prezzi vengono percepiti elevati?
- Come si giustificano questi prezzi?
- …Siamo ancora sicuri che le cure parodontali costino tanto (troppo)?
- Prevenire significa risparmiare
- Ricordiamo come si sviluppa la parodontite
- Come viene diagnosticata la piorrea?
- Come viene trattata una parodontite già in corso?
Sai già quanto costa curare la parodontite? Solitamente, i pazienti si lamentano dei costi elevati e delle tariffe che presentiamo: possono variare da un minimo di 700 a un massimo di 4000 euro. Sì, potrebbero sembrare cifre da capogiro, ma in questo articolo ti spiegherò perché non è esattamente vero e ti svelerò alcune verità molto importanti: a fine lettura, avrai una visione molto più ampia e completa, promesso.
Curare la parodontite costa tanto… ma non costa poi così tanto
L’aspetto più importante da considerare è che c’è ancora tanta disinformazione tra le persone sul tema della parodontite e non c’è ancora sufficiente consapevolezza circa l’importanza della prevenzione.
Le persone puntano spesso al risparmio economico, ma, come vedremo, è invece fondamentale affidarsi alle mani esperte di un parodontologo professionista: professionalità ed esperienza hanno un costo; del resto, risparmiare sulla propria salute non è la soluzione.
Come abbiamo accennato, i costi per curare la parodontite si aggirano tra i 700 e i 4000 euro. Il percorso terapeutico varia da un caso clinico all’altro, da una persona all’altra e dello stato di avanzamento e della gravità della malattia parodontale o piorrea. Ci sono poi altre variabili assai significative che giustificano questi prezzi considerati elevati e che vedremo a brevissimo.
Come mai questi prezzi vengono percepiti elevati?
Perché generalmente i pazienti confondono il trattamento parodontale con la classica seduta di igiene orale, e si aspettano gli stessi prezzi. In realtà, si tratta di due percorsi diversissimi! La responsabilità non è dei pazienti, ma del sistema, se così possiamo dire. Infatti, solo poche persone sanno cosa sia la parodontite (circa il 25% della popolazione), malgrado la malattia parodontale colpisca il 50% delle persone sopra i 40 anni.
Nella mentalità media dei pazienti, curare la parodontite significa fare la pulizia dentale, perciò i prezzi dei trattamenti parodontali vengono sovrapposti ai prezzi dell’igiene orale, generando non poche perplessità tra le persone.
È un po’ come mettere a confronto una Ferrari con una Panda: parliamo di due cose completamente diverse e, nel caso della parodontite, la differenza è poco evidente per i non addetti ai lavori.
Come si giustificano questi prezzi?
“Ma quanto mi costi?”, si chiedono i pazienti leggendo il listino prezzi, convinti che cure parodontali e igiene dentale siano più o meno la stessa cosa. È presto detto; ecco le motivazioni:
Abilità tecniche (diverse da quelle dell’igienista dentale!) e rarità della figura del parodontologo
Per fare una terapia parodontale non è sufficiente l’igienista ma, come abbiamo accennato, è necessario l’intervento del parodontologo: ne abbiamo ancora pochissimi sul territorio nazionale. Se vai sul sito della Società Italiana di Parodontologia e dai un’occhiata alla sezione dei soci attivi (quelli che hanno dimostrato la loro professionalità tramite un esame), ti accorgerai che il numero è piuttosto esiguo, se paragonato al numero totale degli odontoiatri italiani.
Sono proprio le abilità a fare la differenza (anche economica!): infatti, il percorso medico, clinico e specialistico dell’odontoiatra e del parodontologo sono ben diversi dal percorso professionale e abilitante dell’igienista dentale.
A proposito di abilità tecniche, vorrei farti un esempio concreto perché tu capisca quanto siano importanti: nelle tasche parodontali si accumulano i batteri, che andranno rimossi manualmente con strumenti appositi (meccanici, sonici e ultrasonici), per disgregare il biofilm batterico.
Ricorda che si lavora in un ambiente cieco: sono la sensibilità tattile dell’operatore, la sua manualità e la sua abilità a fare la differenza. Un parodontologo con grande esperienza e professionalità si farà pagare di più, ma i risultati che otterrai saranno eccellenti.
Questa figura professionale è essenziale in una situazione di malattia parodontale: le conoscenze, le competenze tecniche e manuali di un professionista sono indispensabili e insostituibili. Per questo motivo, come abbiamo detto, siamo stati i primi a inserire un esperto parodontologo nel nostro team di Modena.
Situazione clinica e livello di severità del quadro parodontale
Nei casi più semplici viene effettuata una seduta di terapia parodontale per arcata, nei casi più complicati la bocca viene divisa in quattro quadranti, trattate in quattro sedute differenti.
Nei casi ancor più complicati, si parla di sestanti: la bocca viene divisa in sei settori: qui si dedica più tempo a un numero ridotto di denti.
Controlli a distanza di tempo
Nel nostro studio effettuiamo tre controlli, uno al mese per i tre mesi successivi, una volta finita la terapia. Ciò perché i pazienti non devono essere abbandonati a sé stessi, ma essere seguiti: noi professionisti dobbiamo assicurarci che le persone si prendano cura della propria igiene orale domiciliare e utilizzino gli strumenti e i presidi da noi consigliati.
I controlli servono anche a noi, per capire se i dispositivi da noi suggeriti siano adeguati al paziente: per esempio, a volte ci rendiamo conto di dover cambiare il tipo di filo interdentale o lo scovolino. Questa è la chiave di volta della terapia parodontale: come sapere se i pazienti stanno realmente seguendo le nostre indicazioni, se non vengono periodicamente seguiti?
Segue poi la fase di rivalutazione: al termine della terapia eseguiamo nuovamente radiografia, foto, etc. per sincerarci dei risultati ottenuti. Da qui, i pazienti vengono inseriti in un programma di mantenimento (sedute di richiamo e sondaggi parodontali) per essere sicuri che la malattia parodontale non si ripresenti.
Questo screening periodico durerà tutta la vita: non esiste una bacchetta magica che faccia sparire la parodontite una volta per tutte, ma è necessario un percorso di terapia e collaborazione medico-paziente.
…Siamo ancora sicuri che le cure parodontali costino tanto (troppo)?
Costa molto di più sostituire un dente! Infatti, sapevi che il costo di un impianto dentale è superiore alla prevenzione e alla cura della parodontite?
Sono stati condotti studi scientifici che hanno confermato come la cura parodontale e la terapia di sostegno alla base della prevenzione abbiano un impatto socio-economico di gran lunga inferiore alla sostituzione di elementi dentali mancanti.
Ci sono vari fattori che incidono sul costo finale di un intervento di implantologia, come per esempio il numero dei denti coinvolti, le visite e gli esami specialistici necessari, la perdita di osso e i materiali utilizzati.
Non a caso, per gli impianti dentali la forbice di prezzo è piuttosto ampia e può oscillare tra i 2000 e i 3000 euro per un dente, e da 7.000 fino a 30.000 euro per un’intera arcata. Perciò, intervenire con tempestività è molto importante, prima di arrivare a dover sostituire i denti naturali.
Quindi, come puoi vedere, solo apparentemente le cure parodontali sono costose, perché i prezzi sono indubbiamente più ridotti di un lavoro di impianto dentale.
Prevenire significa risparmiare
Il modo migliore per risparmiare sulla cura della parodontite è prevenire l’insorgenza di questo problema. Questo tipo di patologia è causato da un’infezione batterica dei tessuti di sostegno del dente: se trascuriamo l’igiene orale quotidiana e non ci sottoponiamo a regolari sedute di igiene professionale, stiamo contribuendo all’insorgenza della malattia.
Perciò, è importante non sottovalutare mai i problemi di gengivite: se questi si prolungano per un lungo tempo, possono essere l’anticamera della piorrea. In caso di malattia parodontale aggressiva, la frequenza delle sedute di igiene orale cui bisogna sottoporsi è ogni tre mesi.
Ecco gli incredibili risultati di uno studio
È stato condotto in Svezia uno studio scientifico molto importante, da un collega odontoiatra che ha monitorato i pazienti lungo un arco temporale di 30 anni.
Il gruppo di studio è stato diviso in due macro categorie: pazienti inseriti in un programma di richiami e pazienti non inseriti nel programma dei richiami.
Dopo ben 30 anni, i pazienti parodontali inseriti in un programma di richiami hanno perso una percentuale di denti inferiore al 2%. Ciò significa che, anche se si ha la parodontite, ma ci si sottopone a regolari trattamenti e controlli, i risultati possono avere un esito molto positivo.
È bene ricordare sempre che le visite periodiche dall’odontoiatra sono del tutto sovrapponibili a qualsiasi altra visita medica di controllo e prevenzione: così come ci si sottopone agli screening preventivi (del colon, del seno, etc), allo stesso modo si va dall’odontoiatra per monitorare la propria salute orale e prevenire situazioni complesse che metterebbero a repentaglio anche la nostra salute generale.
Ricordiamo come si sviluppa la parodontite
Questo disturbo può svilupparsi, come detto poco fa, a partire da una gengivite non trattata. La malattia parodontale è dovuta all’accumulo della placca batterica al di sopra e al di sotto del bordo gengivale, ossia l’area in cui la gengiva incontra il dente.
Questa condizione può provocare danni irreversibili all’osso e agli altri tessuti che sostengono il dente (parodonto). Questi danni ai tessuti possono a loro volta dare luogo alla separazione delle gengive dai denti, creando sacche o “tasche”, in cui può accumularsi più placca, con la comparsa di infezioni.
La patologia progredisce e l’osso inizia a erodersi, con successiva instabilità dei denti che cadono da sé o devono essere estratti dal dentista.
Come viene diagnosticata la piorrea?
Per diagnosticare la parodontite o piorrea, il parodontologo esegue il cosiddetto test PSR (che è l’acronimo di Periodontal Screening and Recording).
Questo esame si avvale di una sonda millimetrata ed effettua un sondaggio dei solchi gengivali, stabilendo un punteggio. In pochi minuti, senza dolore e senza invasività, è possibile capire con chiarezza la situazione parodontale del paziente, definendo il suo stato di salute o malattia superficiale o profonda. In base all’esito del test di screening, potrebbe essere necessario un approfondimento diagnostico.
Se è presente la malattia parodontale, il sondaggio gengivale o parodontale, che è solitamente di 1-2 o 3 mm, tende ad aumentare.
Come viene trattata una parodontite già in corso?
Il primo approccio al trattamento della parodontite èdi tipo conservativo non chirurgico. Ecco perché bisogna rivolgersi tempestivamente al parodontologo: presso il nostro studio odontoiatrico a Modena, abbiamo un parodontologo di fiducia e ci prendiamo cura con professionalità della salute parodontale di ogni paziente.
Lo scopo della terapia conservativa è preservare il dente naturale tramite diverse sedute di rimozione della placca e del tartaro sottogengivale, la causa della parodontite stessa.
Nel caso in cui, dopo varie sedute, venga riscontrata la persistenza di tasche parodontali profonde, si passa alla terapia chirurgica parodontale (resettiva o rigenerativa). La strada dell’implantologia dentale come soluzione per la parodontite deve essere percorsa solo quando non è possibile impedire la caduta dei denti.
Spero vivamente che questo approfondimento abbia chiarito i tuoi dubbi. Se hai altre domande da rivolgerci, non esitare a scrivere all’indirizzo simone@simonevaccari.it o a contattare lo studio: saremo ben lieti di rispondere alle tue richieste.
Spero vivamente che questo approfondimento abbia chiarito i tuoi dubbi e ti abbia fatto capire l’importanza della prevenzione. Se hai altre domande da rivolgerci, non esitare a scrivere all’indirizzo simone@simonevaccari.it o a contattare lo studio: saremo ben lieti di rispondere alle tue richieste.
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